25 Settembre 2019

Quartararo e Vinales, osservati speciali da Valentino Rossi

Valentino Rossi mette sotto la lente di ingrandimento i dati d Fabio Quartararo e Vinales: "Dobbiamo capire cosa fanno meglio di noi".

Valentino Rossi

Migliora il feeling tra Valentino Rossi e la Yamaha, ma non è ancora abbastanza per poter puntare al podio. Almeno su certi circuiti come quello di Aragon, dove sul passo gara hanno sofferto un po’ tutte le Yamaha. Dopo la pausa estiva sono evidenti i passi in avanti, sia in ottica futura, con il debutto del primo prototipo 2020 a Brno, sia a breve termine, con le varie novità introdotte a Misano. Grandi cambiamenti si registrano anche dietro le quinte e ai piani alti, con il cambio al vertice di Kouichi Tsuji e l’ingresso di nuovi ingegneri (vedi il caso Marco Frigerio).

Austria e San Marino negli ultimi anni si sono rivelate tappe ostiche per la Yamaha M1. Quest’anno i passi avanti in termini di accelerazione sono risultati evidenti. Ma restano due grossi problemi tecnici. Il primo è la mancanza di top speed e su questo bisognerà attendere la fine della stagione. Il secondo è l’usura del posteriore, risultata fatale al Motorland di Aragon per l’assalto al podio. Ma se Vinales e Quartararo ne hanno sofferto solo negli ultimi giri, Valentino Rossi ha avvertito anomalie già dopo cinque o sei giri. “L’anno scorso la differenza con le migliori moto era imbarazzante all’uscita di curva. Ora sembra che con niente di speciale, solo lavorando meglio e con più equilibrio, miglioriamo e siamo più vicini alle altre marche. Questa è la cosa principale“.

Ulteriori piccoli passi in avanti sono possibili con un miglior lavoro nel box durante i week-end. I risultati di Quartararo e Vinales impongono a cercare soluzioni interne: “Dobbiamo capire cosa fanno meglio di noi“, ha ammesso il Dottore. “Mi manca la presa sulla ruota posteriore, soprattutto in posizione inclinata, scivolo molto, si consuma di più e quindi vado più lento“. Infine resta il problema comune a tutti i piloti, Marc Marquez. “Questo è stato l’anno in cui è stato più forte in generale. Aragon è una delle sue piste preferite, è un tracciato che gira molto a sinistra. Pertanto qui fa una grande differenza. Dobbiamo provare ad essergli più vicini – ha concluso Valentino Rossi -, ma è quello che va più forte“.

Jonathan Rea, “In Testa”, la biografia  – Clicca qui per acquistare on line

Lascia un commento