10 Novembre 2022

Dalla Suzuki vincente alla Honda zoppicante: futuro complicato per Mir e Rins

L'ex iridato Joan Mir e Alex Rins appiedati dalla Suzuki e ripescati dalla Honda: ma HRC è in piena crisi tecnica

joan mir honda, motogp

Per il prossimo anno sono tanti i cambi di marchio in MotoGP. Joan Mir ed Alex Rins, in uscita da Suzuki ormai fuori dal Motomondiale, sono tra questi e hanno un compito non semplice. Il primo è con i colori Repsol, il secondo in LCR, ma per entrambi è una sfida non da poco con la RC-V. Proprio quella moto che ha fatto arrabbiare pure Marc Marquez. “Così non si vince il titolo!” è stato il commento a caldo del #93 alla fine dei test al Ricardo Tormo. Premessa non delle migliori per i due ex piloti della casa di Hamamatsu…

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Joan Mir già al lavoro

Le prove sono iniziate subito anche per i due nuovi acquisti di HRC. Il modo per raccogliere il maggior numero di informazioni possibile, anche se Mir e Rins sono ancora alle prime armi con la RC213V. Il campione MotoGP 2020 ha iniziato con due moto, entrambe dalla livrea nera: la versione 2022, più una seconda con novità aerodinamiche, una nuova presa d’aria ed il forcellone KALEX già utilizzati da Marquez. Per i due ragazzi Repsol anche un aggiornamento al codone ed allo scarico, componenti provate in precedenza da Stefan Bradl, a partire dalla wild card del tester tedesco a Jerez. Ricordiamo poi che Mir si sottoporrà ad un intervento per risolvere la sindrome compartimentale al braccio destro.

Alex Rins si adatta

Nemmeno il pilota #42 ha svolto una giornata di sola conoscenza della Honda, anche se in maniera più ‘soft’ rispetto all’ex collega in Suzuki. Per lui 91 giri in tutto, due le moto a sua disposizione: la prima era la versione 2022, l’altra presentava un telaio differente, per la precisione quello utilizzato recentemente dal nuovo compagno di box Takaaki Nakagami. Un po’ di lavoro anche sulla posizione in sella, a livello di aerodinamica invece nessun aggiornamento per lui, a differenza del duo factory e del collega, chiaramente più impegnato. Prove con più telai, differenti pacchetti, sospensioni ed elettronica, prima di tornare in Giappone. Serve un ulteriore intervento per sistemare la mano infortunata ad Aragon.

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Foto: motogp.com

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