16 Maggio 2016

Mugello Comunque vada sarà la festa di Valentino Rossi

Una marea in giallo per spingere VR46 alla vittoria che sulla pista toscana manca dal 2008. Ecco tutti i precedenti di Rossi in top class.

Non vi tedieremo con l’ennesima puntata del mercato piloti. C’è un Mondiale MotoGP bellissimo da vivere e siamo entrati nella settimana del  Mugello. Il pilota più atteso è una volta di più Valentino Rossi, che sul tracciato toscano ha realizzato alcune delle sue gare più belle, ma ha vissuto anche momenti difficili. E non vince dall’ormai lontano 2008.

Valentino Rossi arriva all’appuntamento a 12 punti dal compagno di squadra Lorenzo e a 7 punti da Marquez, grazie alla vittoria a Jerez ed ai due secondi posti conquistati a Termas de Rio Hondo ed a Le Mans. Il Mugello sarà una gran festa in giallo a prescindere. Ma immaginate che potrebbe scatenarsi se Vale tornasse al successo. L’entusiasmo tracimerebbe dalle colline e la classifica diventerebbe d’oro. In attesa della sfida, ripercorriamo l’epopea di VR46 sul tracciato toscano.

SPECIAL HELMET – Rossi debutta in 500 al Mugello nel 2000 in una giornata non memorabile: dopo una lunga battaglia con Biaggi e Capirossi, il Dottore incappò in una caduta a fine gara. Non andò meglio l’anno successivo, quando chiuse con un altro zero l’appuntamento italiano. Dal 2002, anno in cui la categoria divenne MotoGP, prese il via una “tradizione”: il sabato mattina Rossi presenta un casco edizione speciale per il Mugello, fatto che ripeterà ogni anno in occasione del GP. In quella stagione, utilizzando la stessa grafica portata in pista dal padre l’anno della sua nascita, il pilota di Tavullia centra la prima di una serie di vittorie consecutive su questo tracciato, l’ultima delle quali è del 2008. Un Gran Premio quello che ha fatto parlare di sé anche per i festeggiamenti: tagliato il traguardo, Rossi era stato fermato da due finti vigili urbani (il presidente del Fan Club Rino Salucci ed il professore di violino Stefano Franca, amici del Dottore) che gli contestavano una multa per eccesso di velocità.

GIOIA E DOLORE – Dal 2003 al 2005 i protagonisti saranno soprattutto i piloti italiani: Rossi, Biaggi e Capirossi regalano sempre infinite ma emozionati battaglie per la vittoria. Nel 2006 sono Rossi e Capirossi ad infiammare i cuori dei tifosi italiani, con una gara molto tirata tra i piloti di casa e Hayden: solo in volata il Dottore riesce ad ottenere il successo, staccando i rivali per appena mezzo secondo. Nel 2007 è un dominio assoluto di Rossi, così come nel 2008, anno in cui il Dottore corse con un casco che ritraeva il suo volto scioccato immortalato durante la staccata alla San Donato: è uno dei caschi che i tifosi ricordano sempre con piacere. Nel 2010 cominciano invece i problemi: nel corso delle prove libere del sabato mattina, il pilota di Tavullia è protagonista di una caduta alla Biondetti, dalla quale uscirà con la frattura della tibia destra.

VALE IN ROSSO – Nel 2011 il pilota di Tavullia decide di raccogliere una nuova sfida: firma infatti un biennale con Ducati con l’obiettivo di ottenere il successo anche con la rossa di Borgo Panigale. In realtà quelle saranno due stagioni piuttosto difficili: in quell’anno infatti la gara del Mugello si chiude con un sesto posto a ben 26 secondi dal vincitore Lorenzo, mentre nel 2012 conclude quinto a undici secondi dalla vetta, autore di una bella rimonta ma mai in lotta per le posizioni del podio. Rossi decide alla fine di chiudere il capitolo in rosso e di tornare in Yamaha nel 2013, ma al Mugello le cose non vanno bene: nel corso del primo giro, al Poggio Secco, il Dottore viene coinvolto nella caduta di Alvaro Bautista ed è costretto al ritiro.

RITORNO SUL PODIO – L’anno successivo, dopo una brutta qualifica, Rossi riesce a rimontare e conquista il terzo gradino del podio sul tracciato di casa: imprendibili Lorenzo e Marquez davanti a lui, ma la soddisfazione del pilota italiano è stata quella di “tornare sul podio del Mugello, era dal 2009 che non ci riuscivo”. Il 2015 è un altro anno soddisfacente: dopo un weekend difficile, con continui problemi alla moto soprattutto nei cambi di direzione, il Dottore scattava dall’ottava casella in griglia, ma giro dopo giro è riuscito a rimontare chiudendo nuovamente in terza posizione. “Per come si era messa, può essere considerato un ottimo risultato” ha dichiarato lo stesso pilota a fine gara.

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