2 Marzo 2023

MotoGP, Yamaha e il dubbio ‘aero’: cosa cambia per un motore 4 in linea?

Nel test MotoGP in Malesia la Yamaha ha provato due aerodinamiche differenti. Con un motore 4 cilindri in linea le soluzioni dei competitor potrebbero non funzionare.

MotoGP, la Yamaha M1 di Fabio Quartararo

Yamaha ha lavorato sul settore aerodinamica come non mai rispetto al passato. Nel test MotoGP in Malesia abbiamo visto due diverse configurazioni, oltre che due specifiche di motore per la YZR-M1 2023. Il primo aero-pack ha grandi ali piatte che sporgono dal nuovo airbag, mentre le alette laterali sono leggermente cresciute di dimensioni. Il secondo ha le stesse ali laterali ma con il set superiore di ali a doppio strato.

Yamaha in percorrenza di curva

Cosa sceglieranno Fabio Quartararo e Franco Morbidelli lo sapremo solo a Portimao, sono invece più chiare le idee sull’adozione del nuovo motore 4 in linea. A dettare la linea non può che essere il pilota francese, campione del mondo 2021 e vicecampione nella stagione 2022. Al termine della tre giorni a Sepang sembrava un po’ perplesso sul fatto che la nuova aerodinamica fosse migliore o meno. Sul rettilineo ha sicuramente guadagnato velocità massima, ma in curva restano alcuni dubbi. L’aerodinamica oggi non serve solo a ridurre l’impennata in uscita di curva, ma anche ad aiutare la moto a girare e a mantenere la velocità in curva.

Il giusto mix aero-motore

In percorrenza la Yamaha M1 non ha mai avuto problemi. Il motore 4 cilindri in linea, avendo un albero motore più lungo, garantisce una buona stabilità in curva. Di conseguenza l’aerodinamica che vediamo per gli altri costruttori con motore V4 potrebbe non funzionare allo stesso modo per la moto di Iwata. Hanno anche esplorato l’idea delle grandi carenature laterali a effetto suolo, ma non sappiamo se sarà la soluzione che decideranno di adottare.

Ad ogni modo i test invernali della MotoGP a Sepang sono stati positivi per la Yamaha in termini di velocità di punta. Fabio Quartararo ha raggiunto una velocità massima di 335,4 km/h ed è stato quindi due km/h più lento dei leader Francesco Bagnaia, Maverick Vinales e Aleix Espargaro. Nell’anno precedente, il divario era circa il doppio. Su un punto i tecnici giapponesi, supportati dal gruppo di lavoro diretto da Luca Marmorini, hanno fatto un bel passo avanti. Ma a Portimao ci sarà bisogno di dare altre risposte ai dubbi che ancora circondano la YZR-M1.

Foto: MotoGP.com

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