19 Gennaio 2023

MotoGP, Yamaha al limite: il motore non è il solo problema

Nella stagione MotoGP '23 Yamaha schiera solo due M1. Più cavalli per il nuovo motore, ma il vero problema è l'avantreno.

MotoGP, Franco Morbidelli

La Yamaha non naviga in buone acque alla vigilia di questa nuova stagione MotoGP. Nell’ultimo test di Valencia i problemi della YZR-M1 sembrano rimasti irrisolti, a cominciare dal surplus di potenza tanto richiesto da Fabio Quartararo e Franco Morbidelli. Ma a sentire le parole di Massimo Meregalli il nodo da sciogliere è stato scovato e sbrogliato. Gli ingegneri di Iwata hanno faticato a migliorare la moto 2022 e hanno dovuto rimontare il motore 2021 per questioni di affidabilità al termine dello scorso inverno. A Sepang dovranno dare risposte concrete ai loro piloti, in un Mondiale dove per la prima volta ci saranno soltanto due YZR-M1 in pista.

La velocità massima della M1

Tradizionalmente la Yamaha non ha mai brillato in velocità massima, ma ha fatto della percorrenza in curva il suo punto forte. Nel 2022 non ha saputo mantenere questo primato tecnico, merito anche di una concorrenza che ha fatto passi da gigante in tal senso. Grazie allo sviluppo della ciclistica, dei dispositivi holeshot e dell’aerodinamica, i costruttori MotoGP che adottano motorizzazioni V4 sono riusciti a ottimizzare la percorrenza in curva, riducendo notevolmente il loro deficit in questa area. Di conseguenza la Yamaha dovrà investire molto su quella che è la sua debolezza: la potenza e la velocità massima. Ma il nuovo 4L progettato da Luca Marmorini arriverà soltanto nel 2024. Molto può essere fatto in termini di velocità massima: infatti nell’ultimo campionato Suzuki ha dimostrato che si può puntare molto in alto, sia in termini di potenza che di risultato, anche con un 4L (quattro cilindri in linea).

La percorrenza di curva

In attesa del nuovo progetto 4L, Yamaha si presenterà al via del prossimo Mondiale MotoGP con qualche km/h in più rispetto all’anno scorso. Ma è ipotizzabile che il vero asso nella manica sarà il telaio rinnovato con specifiche 2023, che ha fatto il suo esordio nel test di Valencia. Franco Morbidelli ha dato parere positivo, soprattutto lui che aveva i maggiori problemi in entrata di curva con la YZR-M1 2022. Negli ultimi due anni la Yamaha è passata da essere una moto facile da guidare a una moto che necessita di uno stile di guida aggressivo per essere portata al limite. L’avantreno necessita di modifiche urgenti e probabilmente nei test in Malesia e Portogallo buona parte dell’attenzione sarà rivolta su questo aspetto. Il desiderio di Quartararo e Morbidelli è non doversi spingere costantemente oltre il limite per tenere il passo degli avversari.

L’avantreno della Yamaha

La gestione del pneumatico anteriore è stata un grosso problema quando i piloti Yamaha si sono trovati a dover inseguire. A causa della natura stessa del 4 cilindri in linea e dell’elevata velocità in curva, il pneumatico anteriore è sottoposto a un forte stress, tenendo a scaldarsi. Questa tendenza è ancora più pronunciata quando si è costretti a stare dietro gli avversari, e i gas di scarico influiscono direttamente sull’anteriore della moto in scia. L’obiettivo più immediato è riacquisire la maneggevolezza e la precisione dell’anteriore che una volta erano punto di forza della M1. In questo modo Yamaha potrebbe tornare competitiva anche senza immediata iniezione di cavalli. Ma nella prossima stagione MotoGP ci saranno solamente due M1 in griglia, quindi i tecnici potranno raccogliere informazioni più lentamente rispetto al passato. Il collaudatore Cal Crutchlow dovrà dare il suo massimo apporto all’evoluzione Yamaha, sia con test privati che partecipando a tre wildcard.

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Foto: MotoGP.com

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