3 Settembre 2021

MotoGP, Valentino Rossi: il segreto del “polso” e la legnata gomme

Valentino Rossi al tramonto della sua carriera in MotoGP. La tegola delle gomme Michelin ha contrassegnato le ultime stagioni in sella alla Yamaha M1.

MotoGP, Valentino Rossi

Ancora sei gare per vedere in azione Valentino Rossi e poi la sua carriera sarà un leggendario ricordo. La MotoGP perderà il suo pezzo da novanta, ma non la sua presenza nel paddock, dove punterà a rivaleggiare con il suo team VR46. Sarà l’occasione per provare a conquistare il titolo mondiale con una squadra satellite, impresa non facile, ma inedita e ambiziosa nella storia della MotoGP. Da qui a Valencia sarà un susseguirsi di corsi e ricorsi storici nelle sue interviste, di retroscena della sua vita professionale.

Nove titoli iridati sono un curriculum indelebile per la storia dello sport internazionale. Il segreto del successo? Talento, carisma, un gruppo di amici affiatato che mai gli ha voltato le spalle. E qualche particolarità nello stile di guida, fino a quando l’elettronica, le gomme Michelin e l’aerodinamica non hanno dato una svolta ai prototipi della master class. Un elemento chiave risiede proprio nel polso… “Sono mancino. Ma un tipo di mancino molto particolare, perché sono ambidestro“, rivela a BT Sport. “Con la mano destra posso fare le stesse cose che con la mano sinistra. Alcuni piloti sono molto veloci nelle curve a sinistra, ma hanno qualche problema nelle curve a destra. Hanno più difficoltà, perché devi gestire l’acceleratore con la mano destra“.

Punti forti e punti deboli…

La percorrenza di curva è stato il suo forte per anni, specie su una Yamaha M1 che non ha mai brillato in termini di velocità massima. “Avevo la sensazione di poter girare con un po’ più di velocità. Penso che fosse quello il motivo – ha aggiunto Valentino Rossi -. Adesso lo sanno tutti, ma è troppo tardi“, ha scherzato il 42enne di Tavullia. A Silverstone, come in tanti Gran Premi, le gomme gli hanno impedito di poter esprimere il suo vero potenziale. Non ha mai metabolizzato il passaggio di consegne da Bridgestone al fornitore francese, ma le regole sono uguali per tutti. “Posso parlare solo per me. Purtroppo dal 2019 ho spesso questo problema: dopo sette o otto giri, la mia gomma posteriore ha un calo enorme, come se si fosse bruciata“.

Nelle ultime tre stagioni in MotoGP Valentino Rossi le ha provate davvero tutte. A cominciare dallo stile di guida (e dal modo di frenare) fino all’assetto della sua Yamaha M1, lavorando fino a tardi nel box con Matteo Flamigni e David Munoz. Nulla da fare. Una “mission impossible” che durerà ancora per sei Gran Premi. “Vediamo cosa possiamo fare, ma davvero non sappiamo più cosa provare“. Un ultimo sforzo da vivere intensamente per tutti i tifosi del Dottore e della MotoGP. Dopo di che sarà tutto uno splendido ricordo…

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Foto: Getty Images

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