7 Maggio 2021

MotoGP, Valentino Rossi: “Con David Munoz nuovo modo di lavorare”

Valentino Rossi ha raccolto 4 punti nelle prime 4 gare della stagione MotoGP 2021. L'arrivo di David Munoz lo ha portato a cambiare metodo di lavoro.

MotoGP, Valentino Rossi e David Munoz

Nel novembre 2019, durante i test MotoGP a Valencia, David Munoz ha fatto il suo esordio nel box di Valentino Rossi. Ha preso il posto di Silvano Galbusera, apportando una nuova metodologia di lavoro all’interno del box #46. Da allora un solo podio per il 42enne di Tavullia, quello di Jerez nello scorso campionato. Nel 2021 ha collezionato appena 4 punti in quattro gare, 21° posto in classifica, peggio di lui solo Lorenzo Savadori e Iker Lecuona. Il vero nodo da sciogliere resta la mancanza di grip al posteriore, che lo penalizza soprattutto sul giro secco. L’unico lampo nelle qualifiche risale al primo week-end di Losail, quando ha conquistando il 4° posto in griglia seguendo la scia di Pecco Bagnaia.

Munoz al posto di Galbusera

L’arrivo di David Munoz ha spinto Valentino Rossi a cambiare filosofia. Alcuni pensano che la sua Yamaha M1 abbia ricevuto troppe modifiche e che il Dottore dovrebbe concentrarsi principalmente sullo stile di guida. “Abbiamo già parlato con David di questo argomento. Il modo di lavorare con David è cambiato un po’, rispetto a Galbi”, ha spiegato il nove volte campione del mondo. “Con Galbi, abbiamo guardato molto insieme i dati e anche quello che stavano facendo gli altri piloti Yamaha. Sapevo molto di più sul set-up“. Il pesarese si assume le sue responsabilità e fa quadrato intorno al gruppo: “Ma poi David mi ha detto: “Concentrati di più sulla guida”. Perché il suo modo di lavorare è diverso. Non so esattamente cosa stia succedendo sulla moto per quanto riguarda l’assetto, o almeno ne so meno rispetto agli anni precedenti. Ma non credo che faremo molti cambiamenti“.

Nessun alibi gomme

L’ingresso delle gomme Michelin e della centralina unica hanno penalizzato lo stile di Valentino Rossi. Ma non vuole crearsi nessun alibi, le regole sono uguale per tutti. “Tendo a pensare che questi pneumatici siano molto morbidi e quindi forse necessitino di uno stile di guida leggermente diverso o di un diverso assetto. Secondo me è più così, vediamo, proveremo a lavorarci su. Alla fine la gomma è uguale per tutti e gli altri riescono a farcela“. A Le Mans e al Mugello Vale si gioca una parte del suo futuro come pilota. Il tempo stringe e bisogna portare a casa dei buoni risultati, senza se e senza ma. Nella speranza che le modifiche provate a Jerez portino i loro frutti.

Jonathan Rea “In Testa, la mia autobiografia” In vendita anche su Amazon Libri

Lascia un commento

1 commento

  1. Macx ha detto:

    Metodo che evidentemente non funziona……………..