8 Marzo 2020

MotoGP, V4 o 4 in linea: due filosofie diverse per sei costruttori

Quattro costruttori MotoGP adottano il motore V4, due il 4 cilindri in linea. Due progettuali diverse, i pro e contro

MotoGP, Ducati e Suzuki

Nelle ultime quattro stagioni MotoGP Honda ha dominato in lungo e in largo con Marc Marquez. Merito esclusivo del campione di Cervera o della supremazia dei motori V4 rispetto ai 4 cilindri in linea? Sono in molti a pensare che Honda e Ducati siano un passo avanti per la potenza del V4. KTM si è adatta a questa filosofia dal momento del suo ingresso in classe regina nel 2017. Aprilia ha copiato l’angolo di apertura di 90 gradi con il prototipo 2020. Yamaha e Suzuki, invece, restano fedeli al propulsore in linea, consapevoli di trovare il loro punto di forza in percorrenza di curva piuttosto che sui rettilinei.

Un eterno conflitto fra velocità di percorrenza in curva e supremazia in rettilineo che finora sta dando ragione alla RC213V e alla Desmosedici. Ma i passi in avanti di Yamaha e Suzuki potrebbero rivoltare la filosofia motoristica nella classe MotoGP. “È chiaro che il motore V4 ha più potenza di un motore in linea“, afferma Davide Brivio a Motogp.com. “Un motore V4 ha più potenza, ma meno velocità in curva e hai più difficoltà nella gestione. Il motore in linea non è così veloce, ma sei più agile e hai una migliore velocità in curva“.

DUE FILOSOFIE DIVERSE

Due motori diversi che richiedono stili di guida differenti, un approccio diverso alla gara, setting di base diversi. “Esistono approcci diversi. Entrambi hanno punti positivi e negativi“, ha aggiunto Davide Brivio. Ma i tempi sul giro non differiscono per nulla, anzi. Le Yamaha di Quartararo e Vinales in molte occasioni hanno stabilito tempi sul giro secco migliori di Honda e Ducati, specie nella seconda parte del Mondiale 2019 di MotoGP. A fare la differenza a volte è il layout del tracciato. Un lungo rettilineo può essere fatale per Yamaha e Suzuki (vedi Qatar e Austria). “Ma su altri percorsi possiamo combattere o anche vincere“. Una regola che può essere ribaltata in qualsiasi momento.

L’anno scorso Suzuki ha vinto ad Austin e Yamaha a Sepang. In Qatar e al Mugello, dove dominano lunghi rettilinei, Alex Rins ha perso il podio per pochi decimi di secondo. “Devi essere intelligente e pensare a una strategia“, ha concluso il team manager Suzuki. “È una lotta tecnologica tra i diversi concetti e filosofie. Il motore a V sarà sempre più veloce sul rettilineo, ma in curva li possiamo raggiungere“.

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