21 Ottobre 2022

MotoGP, Tardozzi impermeabile alla iella: “Le corna non servono”

Davide Tardozzi, team manager Ducati, parla nel venerdì di prove libere a Sepang. Pecco Bagnaia vicino al grande sogno mondiale.

MotoGP, Davide Tardozzi

Calma apparente nel box Ducati al termine del venerdì di prove libere MotoGP in Malesia. Vedere Pecco Bagnaia fuori dalla top-10 nella combinata del day-1 lascia un po’ con il fiato sospeso. La pioggia del pomeriggio ha complicato un po’ la situazione del leader di classifica, non consentendogli di migliorare il crono del mattino. Ma nei long run con gomma usata il pilota piemontese ha dimostrato il miglior passo gara. Il team manager Davide Tardozzi prova a rompere il ghiaccio in un weekend dove la tensione si taglia con il coltello. Qui le video highlights del venerdi

L’impresa “soft” di Marquez

In Australia Pecco Bagnaia ha conquistato un podio d’oro che gli ha permesso di superare Fabio Quartararo in classifica. A destare l’attenzione degli addetti ai lavori è però il secondo posto di Marc Marquez, unico pilota con la gomma soft in griglia. “Marc è stato capace di gestire la soft fino alla fine, complimenti a lui. Bisogna guardare attentamente le scelte delle gomme posteriori di tutte le Honda degli ultimi due anni. Non è più come quando andavano diretti sulla hard e nel 99% dei casi usavano quella in gara – ha spiegato Davide Tardozzi -. La loro moto è cambiata, Marc ha fatto la migliore scelta per lui, la squadra spingeva per la media, lui ha puntato i piedi sulla morbida ed ha avuto ragione“.

L’ipotesi surreale per la gara

Nel giovedì di conferenza stampa una domanda a dir poco bizzarra rivolta a Pecco ipotizzava una gara con Quartararo 4° al traguardo, Aleix Espargarò vincitore e Bagnaia a terra con zero punti. Gesti apotropaici a parte, mister Tardozzi prova a riderci su. “C’è qualcuno che palesemente tifa più per l’uno che per l’altro, si espone più degli altri. Ma al di là della buffonata di fare le corna alla napoletana… certi commenti ci scivolano addosso. Ovviamente è uno scenario che può succedere. Se accadrà ci giocheremo tutto all’ultima gara. Scherzi a parte è difficile prevedere cosa accadrà“.

L’ascesa di Bagnaia verso il titolo MotoGP

La punta di diamante nata a Torino ha recuperato 105 punti in otto gare, una scalata quasi impossibile intrapresa con la vittoria di Assen. Ma il vero click mentale Pecco Bagnaia l’ha compiuto dopo la caduta di Portimao. “Allora iniziato a sentire la moto, lo stesso feeling che avvertiva nel finale della passata stagione – ha proseguito Davide Tardozzi -. Il set-up della moto lo ha messo nella condizione tecnica e mentale di poter dare il massimo. Abbiamo risolto piccoli problemi non cose esorbitanti, ma in questo sport le piccole cose danno fiducia. Tutti i piloti della MotoGP vanno oltre i limiti. Serve quella fiducia che ti fa rendere il tuo talento al massimo. Pecco ha trovato questa fiducia ed ha iniziato ad andare al massimo“. Ma vederlo a -91 dopo la tappa al Sachsenring è stato duro da affrontare. “Passare a -91 ti viene da pensare al Mondiale chiuso, ma noi ci abbiamo sempre creduto, Pecco in primis. Ma dopo la caduta al Sachsenring un po’ di sconforto è venuto“.

Malesia nel mirino Ducati

Due gare prima dell’ultima bandiera a scacchi di questa stagione MotoGP, 50 i punti in gioco, 14 il gap tra Bagnaia e Quartararo in classifica piloti. La Casa di Borgo Panigale inizia ad accarezzare un sogno rincorso da quindi anni, dal successo mondiale di Casey Stoner nel 2007. Sarebbe un successo tutto ‘made in Italy’… “Sono campanilista e mi piace che ci sia un pilota italiano su moto italiana in lotta per il Mondiale. Cerchiamo di portare a casa un risultato che ci consenta di restare in testa alla classifica, poi c’è un’altra gara dove abbiamo ancora una possibilità. Non è dovuto vincere il Mondiale a Sepang, se poi arriva farà piacere – ha dichiarato il manager -. Non vogliamo troppo e non vogliamo poco. A dispetto dell’11° tempo Pecco con la gomma media è stato quello che è andato più forte di tutti con la gomma usata nel secondo run. Pecco c’è“.

Un successo meritato

Il titolo piloti MotoGP sarebbe la coronazione di un lungo lavoro svolto intrapreso con l’arrivo di Gigi Dall’Igna, Paolo Ciabatti (nel 2013), Davide Tardozzi (2014) e l’ascesa di Claudio Domenica nel ruolo di a.d. “Meritiamo il titolo perché abbiamo lavorato bene, fatto un buona moto, il gruppo dirigenziale ha fatto una programmazione anni fa e non è un caso che oggi ci siano tanti piloti Ducati davanti. Vincere il Mondiale suggella gli sforzi degli anni scorsi“.

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