10 Luglio 2021

MotoGP story: quell’unico GP di Germania sul pericoloso Schottenring

Il Gran Premio di Germania si è disputato su varie piste. Una volta sola sul pericoloso Schottenring. Un focus su quel circuito e quell'edizione.

Nella sua lunga storia, il Mondiale MotoGP è passato per tanti circuiti nel mondo, alcuni rimasti tutt’ora ed altri invece sede di poche edizioni. O di una sola: è il caso dello Schottenring, un tracciato tedesco che ormai non esiste più, almeno non nella sua forma originaria. Ma negli anni ’50 è arrivato agli onori della cronaca a livello internazionale ospitando il Gran Premio di Germania, seppur per una sola edizione. I piloti del Motomondiale infatti lo ritenevano troppo pericoloso (una reputazione che aveva già da tempo), chiedendo ed ottenendo lo spostamento su altre piste già nella stagione successiva. Un focus su quel tracciato e su quella tappa unica.

La nascita del circuito 

È il 1925 quando vede la luce questo circuito chiamato Schottenring, situato nella città di Schotten, nella regione di Hessen. Già in quell’anno ospita la prima “Rund um Schotten”, la prima corsa motociclistica, su questa pista lunga oltre 16 chilometri. Un insieme di stradine pubbliche di campagna, da percorrere in senso antiorario. Nel biennio 1934-1935 le corse si interrompono e larghi tratti di pista vengono asfaltati, per poi ripartire con il campionato motociclistico tedesco ed anche alcune gare automobilistiche. Si continua fino al 1939, invertendo anche il senso di marcia e svolgendo altri lavori, prima dello stop a causa della Seconda Guerra Mondiale. Si riprende nel 1947, arrivando pochi anni dopo alla tappa del Motomondiale. Immagine: Harald Gallinnis.

Il GP del 1953

Questo secondo Gran Premio di Germania valido per il Motomondiale, il primo sullo Schottenring, è stato un evento segnato da uno ‘sciopero’. I piloti del Campionato del Mondo infatti lo ritenevano inadatto alle 500cc ed alle 350cc dell’epoca: troppo stretto, alberi che costeggiavano molte curve veloci, una superficie scivolosa. I team factory decidono di non partecipare e le due classi maggiori non vengono conteggiate per il Campionato del Mondo. A onor di cronaca, Carlo Bandirola vince la corsa in 350cc, mentre Walter Zeller trionfa in 500cc.

Solo due categorie quindi sono valide per il Motomondiale, la 250cc e la 125cc. Per quanto riguarda la quarto di litro, vittoria del tedesco (e poi iridato) Werner Haas, a precedere l’italiano Alano Montanari (5° a fine stagione, miglior piazzamento di sempre) ed il connazionale August Hobl. Trionfo tricolore invece nella classe minore grazie a Carlo Ubbiali, che si è imposto sui piloti di casa Haas (poi campione anche in questa categoria) e Otto Daiker. Come detto, rimane un caso unico su questa pista.

Gli incidenti mortali e l’epilogo

Sia prima che dopo l’evento mondiale non sono mancati tanti importanti incidenti, parecchi purtroppo mortali, soprattutto per svariati piloti di casa. Citiamo poi anche il romano Claudio Mastellari, in azione nel 1951 con una Moto Guzzi 250. Nelle prove libere del round del campionato tedesco ha perso il controllo del suo mezzo in uno dei tratti veloci, morendo sul colpo. Medesimo evento in cui si infortuna seriamente anche Alano Montanari, cosa capitata anni dopo pure a Geoff Duke, giusto per fare altri due esempi. Ma per quell’epoca lo Schottenring era già diventato tristemente noto come un “circuito killer” a livello continentale. Nel 1955, anno della terribile tragedia della 24 Ore di Le Mans (84 morti e 120 feriti), ci si corre solo per eventi minori, prima dello stop alle corse nell’anno successivo.

Si riprende nel 1968 con gare di resistenza o rally (ma non solo), fino al 1973. Nel round inaugurale di un campionato tedesco endurance registriamo un nuovo incidente mortale, protagonista Werner Rahn. Il pilota di casa perde il controllo in uno dei tratti veloci, resi ancora più pericolosi dalla pioggia caduta in precedenza, finendo contro un albero e morendo sul colpo. Le due ruote smettono di correrci, nel 1983 si fermano anche le auto e l’originaria pista di 16 km viene smantellata. Sei anni dopo ecco un circuito di 1,4 km, riprendendo una parte dell’ex struttura, e tornano le corse su due, tre (i sidecar) e quattro ruote. Eventi saltati nel 2020 e cancellati anche quest’anno a causa della pandemia.

Video: http://www.brillantparts.com
Foto di copertina: schottenring.de

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