7 Febbraio 2022

MotoGP, Joan Mir ed Alex Rins sorridono: “Suzuki competitiva”

Qualcosa ancora da limare sulla GSX-RR, ma c'è fiducia dopo i test a Sepang. Joan Mir ed Alex Rins cercano altre conferme a Mandalika.

joan mir suzuki motogp

Classifica che ci mostra Alex Rins quarto e Joan Mir 12° alla fine della due giorni di test ufficiali a Sepang. Ma più dei tempi, di poco valore a questo punto dell’anno, bisogna sottolineare le parole del duo Suzuki a prove concluse. Entrambi infatti mostrano un cauto ottimismo dopo questo weekend in azione, puntando a riconfermarsi in toto al Mandalika Circuit tra pochi giorni. Non ci si sbilancia troppo, ma c’è fiducia tra i piloti della casa di Hamamatsu. Che a questo punto dell’anno però deve ancora risolvere il nodo Team Manager. “Ci stiamo mettendo un po’ più di quanto mi aspettassi” ha ammesso Shinichi Sahara, con la speranza che la soluzione sia ormai prossima.

“Non abbiamo fatto grandi passi avanti come Aprilia, Honda e Suzuki” è stato il commento del campione in carica Fabio Quartararo alla fine del day-2. Ad indicare come la GSX-RR sia una delle moto nuovamente da tenere d’occhio per la stagione 2022. Tanti giri nello shakedown per i collaudatori Sylvain Guintoli e Takuya Tsuda, per poi ritrovare sabato e domenica gli ufficiali Mir e Rins, sempre affiancati dai due tester. Per la truppa Suzuki si parla di aggiornamenti rispetto al motore 2022 già provato a Jerez, oltre ad un nuovo forcellone accanto alla versione già testata, con quindi prove comparative. Non sono mancate anche novità a tema sospensioni ed aerodinamica, più una versione aggiornata del dispositivo posteriore.

“Moto competitiva, a Mandalika per conferme”

“Ci serve più tempo per capire meglio la moto, ma è competitiva ed abbiamo fatto passi avanti a livello di ritmo.” Joan Mir inizia così il suo commento sul lavoro svolto nei due giorni a Sepang. Sul time attack bisogna ancora limare qualcosa. “Ma ho sbagliato io: al mattino la temperatura era più bassa e credevo di poter fare di più con la soft anteriore, ma alla prima uscita sono finito largo due volte. Col secondo set ho tenuto la stessa anteriore, ma è stato difficile da gestire: la moto si muoveva e non riuscivo a frenare bene. Quando ho messo l’anteriore dura ho fatto il tempo! Quindi si poteva fare meglio…” A referto anche una caduta senza conseguenze, che non cambia il parere generale. “La moto è competitiva, anche Alex è stato veloce.” A Mandalika “Dobbiamo continuare a testare qualcosa di aerodinamica, anche qualche parte del chassis. Ma in generale riproveremo tutto per essere sicuri.”

Si allinea Alex Rins, che spiega l’attuale ride height device presente sulla GSX-RR. “Siamo gli unici a cui serve un bottone per attivarlo in uscita di curva. Non sono sicuro di come funzioni per gli altri, ma sembra che Ducati, Aprilia, non so se anche KTM, lo attivino in entrata di curva e la moto si abbassa in automatico in uscita.” Oltre ad essersi un po’ sorpreso per il time attack. “La prima ora di test è stata quasi una qualifica, devo dire poi che ho realizzato il mio giro veloce con una soft da appena tre giri, quindi non proprio usata!” Riguardo i test svolti, “Abbiamo avuto conferme dal motore, abbiamo testato anche un telaio con componenti in carbonio e non sono del tutto convinto. Dobbiamo poi migliorare l’aerodinamica per fare meglio in uscita di curva, soprattutto in quelle lente con marce basse, visto che si alza la ruota anteriore.”

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Foto: Suzuki Racing

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