17 Settembre 2020

MotoGP, pressing VR46 per Luca Marini: Avintia dice no

La VR46 spinge per portare Luca Marini in MotoGP nella stagione 2021. L'unica sella libera quella di Avintia, ma Raul Romero conferma Tito Rabat.

MotoGP, Luca Marini

Mercato piloti MotoGP in fermento per assestare gli ultimi colpi per la stagione 2021, soprattutto sul fronte Ducati. Quello di Borgo Panigale è l’unico ad avere ancora selle ufficialmente libere, anche se in realtà tutto balla intorno alla sella di Tito Rabat. Lo spagnolo ha un contratto in scadenza a fine 2021, ma il suo destino resta in bilico. La vicenda di Karel Abraham insegna e le pressioni che arrivano dalla VR46 stanno a indicare come tutto sia possibile.

Il pressing VR46

Nei giorni scorsi Alessio Salucci ha confermato dialoghi con il team Avintia di Raul Romero per piazzare Luca Marini al posto di Rabat. A confermarlo è Pablo Nieto ad ‘AS’. “Vogliamo che Luca Marini salga in MotoGP con Avintia, nel team satellite Ducati, che è l’unica moto libera“. Qualora l’operazione si concretizzi il fratello di Valentino Rossi andrebbe ad affiancare Enea Bastianini, con cui un accordo è stato già trovato. Per il momento dal team satellite iberico rispondono picche: “Abbiamo un contratto con Tito Rabat e vogliamo continuare con lui. Sentiamo che ogni giorno è più vicino, che gli resta solo mezzo secondo e, inoltre, ci offre vantaggi commerciali… I posti sono miei e il prossimo anno continuerò con Rabat“.

La volontà di Tito

Dal canto suo Tito Rabat non molla la presa e qualche giorno fa ha confermato di voler rispettare il contratto. In un’intervista allo spagnolo ‘Marca’ ha confermato a chiare lettere: “Abbiamo un impegno da rispettare, ma so di dover compiere un ulteriore step“. Un’altra ipotesi è che Ducati gli trovi un posto in Superbike dove la sua carriera potrebbe subire una svolta. Dal 2019 ad oggi ha collezionato una sola top-10 in classe MotoGP e i soldi potrebbero non essere tutto… “Dobbiamo continuare a ridurre le distanze con quelli davanti. Penso che sia una cosa normale dirlo“.

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