9 Febbraio 2023

MotoGP, Pol Espargarò-Honda: i motivi del fallimento

Alla vigilia del test MotoGP a Sepang Pol Espargarò rivela cosa non ha funzionato con la Honda. Il ritorno in KTM è una grande chance.

MotoGP, Pol Espargaro

Ritorno al futuro per Pol Espargarò dopo l’ultimo difficile biennio in MotoGP con la Honda. Nell’estate scorsa, quando ha compreso che non c’erano i presupposti per continuare con HRC, non ha esitato a ritornare sulla sua amata KTM RC16. Ha firmato per due anni con la squadra satellite di Hervè Poncharal che gli garantirà trattamento ufficiale. “Sono dove devo essere“, ha sottolineato il pilota di Granollers prima del test di Sepang.

Può tirare un sospiro di sollievo riabbracciando la famiglia austriaca con cui ha raccolto i migliori risultati nella sua carriera in MotoGP. La Honda era una scommessa da accettare per non vivere con il rimorso di non averci provato. D’altronde la RC16 non era ancora pronta per dare l’assalto al titolo mondiale. Adesso pilota e moto si ritrovano con un grado di maturità più elevato, insieme potranno delineare orizzonti lontani. “È bello tornare in modo che possano vedere come ti sei evoluto come uomo“, ha commentato Pol Espargarò.

Pol Espargarò e i problemi con la Honda

Cosa non ha funzionato in sella alla RC-V? Lo stile di guida. “Penso che ogni pilota abbia un particolare modo di guidare. Quando pilota e moto combaciano è perfetto. Ma è difficile. Lo abbiamo visto in passato con Jorge Lorenzo, Valentino Rossi, Johann Zarco e tanti altri piloti alle prese con un cambio di marchio. Se trascorri molto tempo con un produttore o sei cresciuto in MotoGP con un produttore, è molto difficile cambiare. Ho la sensazione di essere cresciuto in KTM“. Una moto che finalmente saprà esaltare le sue doti particolari con il freno posteriore, una dote che sulla Honda si è rivelata un problema.

Nell’intervista a Speedweek.com fa un paragone esemplare. “È come se un giornalista che di solito scrive con la mano destra improvvisamente debba prendere appunti con la mano sinistra“, ha spiegato Pol Espargarò. “Va bene, puoi farlo anche tu, ma non così velocemente e non con la stessa fiducia. Questo è capitato a me. A volte [sulla Honda] sono riuscito ad essere veloce. Nel precampionato e all’inizio riuscivo ancora a usare il freno posteriore ed ero più veloce degli altri compagni di marca. Quando loro hanno guardato i miei dati hanno detto che dovevano imparare di nuovo a guidare perché [lo stile] era diverso. Ma lentamente io ho perso e loro hanno guadagnato. Per questo ero incazzato“.

L’ingresso curva in MotoGP

Il ritorno alla KTM dovrebbe rispolverare il suo punto di forza. La RC16 si guida con l’aiuto della ruota posteriore in ingresso curva, così da sollecitare meno l’avantreno. “Se guardi Ducati, i maestri dell’aerodinamica, la moto non si muove di una virgola. Il posteriore lavora molto di più e soprattutto in fase di frenata puoi usare di più il freno motore e il freno posteriore“, ha proseguito il pilota del team GASGAS Tech3. Ed entra nel dettaglio: “Non appena ti pieghi in curva, dall’ingresso al centro della curva, il pilota deve giocare con il freno posteriore. Ad esempio, riduci la forza frenante nella parte anteriore del 20 percento e compensi il 20 percento nella parte posteriore. Ciò mette a dura prova la parte posteriore e consente alla moto di sterzare… Anche per questo Marc spesso perde il controllo dell’anteriore e rimedia così tante cadute. Un salvataggio è bello da vedere, ma non è la strada giusta“.

Foto: MotoGP.com

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