26 Ottobre 2022

MotoGP, Pirro avverte Bastianini e Bagnaia: “Non bisogna fare cavolate”

Michele Pirro, collaudatore, Ducati Corse, ha visto evolversi la Desmosedici negli ultimi dieci anni. Il titolo MotoGP adesso diventa reltà.

MotoGP, Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini

Dietro il successo della Ducati in MotoGP e Superbike c’è anche Michele Pirro, collaudatore della Casa di Borgo Panigale da dieci anni. Ogni anno compie quasi 10mila km sulla Rossa per raccogliere dati, sensazioni, esprimere opinioni, fare il lavoro sporco al posto dei piloti ufficiali. Il pilota pugliese si prende tanti rischi e cadute e colleziona titoli nel Campionato Italiano Velocità dove è arrivato a quota nove. Conosce la Ducati come le sue tasche, “da quella di Rossi a oggi, sono l’unico ad avere guidato tutte le Ducati, compresa la MotoE del prossimo anno“.

Dalla Ducati GP12 alla GP22

La Casa emiliana è vicinissima ad incassare i titoli mondiali MotoGP e SBK, in una stagione 2022 da incorniciare e ricordare per sempre. Finalmente è tempo di raccogliere i frutti di anni e anni di lavoro e investimenti, con quel titolo in classe regina sfiorato più volte con Andrea Dovizioso e con lo stesso Pecco Bagnaia nella passata stagione. Quando Michele Pirro è arrivato in Ducati alla fine del 2012 la situazione era a dir poco complicata, con Valentino Rossi alle prese con una moto acerba e poco competitiva. “La GP12 di Vale era una moto dove praticamente l’anteriore non esisteva – ricorda il tester pugliese a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Era incredibile non ricevere feedback dalla gomma davanti, è la cosa peggiore per il 99% dei piloti. Per Stoner no, ma lui non guidava con l’anteriore. Per me è stato allucinante rendermi conto di come facesse la differenza. Ricordo scontri infiniti con gli ingegneri, ai quali raccontavo la mancanza di feeling, che però dai dati non si vede“.

Il titolo MotoGP sfiorato più volte

Da allora molto è cambiato nel team di Borgo Panigale, a cominciare dall’arrivo di Paolo Ciabatti, Davide Tardozzi, nell’inverno 2014-2015 approda anche Luigi Dall’Igna. Il suo contributo è diventato fondamentale in termini di motore, telaio e aerodinamica. “Fummo subito veloci e alla prima gara in Qatar facemmo secondo e terzo con Dovi e Iannone dietro Vale. Le fondamenta erano buone, e da lì è cominciato il percorso che oggi ci ha portato a giocarci a Valencia il Mondiale“, aggiunge Michele Pirro. Le prime vere soddisfazioni sono arrivate con Andrea Dovizioso, peccato davanti avesse il miglior Marc Marquez in carriera. “Il nostro punto forte sono velocità e frenata, abbiamo lavorato per sfruttarle… Abbiamo lavorato sulla fluidità del motore, cercando di avere una moto facile. L’unico modo per battere Marquez era avere una moto superiore. Honda magari investe di più su Marc, ma il giorno che si è fatto male, è scomparsa“.

Bagnaia e Bastianini convivenza non facile

Fra una settimana a Valencia prenderà il via l’ultimo weekend di MotoGP stagionale, sarà quasi sicuramente la consacrazione di Pecco Bagnaia dopo il titolo Moto2 2018. E Ducati finalmente ritornerà a sedersi sul trono del Motomondiale, dopo aver già incassato i titoli costruttori e a squadre. “Ha un carattere particolare, fatichi a vederlo particolarmente felice, è un ragazzo vecchio stile e mi piace per questo“. Dal prossimo anno condividerà il box con Enea Bastianini, entrambi saranno chiamati ad una grande prova di maturità e ad una grande sfida. “Ci vorrà rispetto e non bisognerà fare cavolate, perché alle spalle c’è un’azienda, tante persone, non bisogna pensare solo a se stessi. Ma sono entrambi intelligenti, ci divertiremo. E io – ha concluso Pirro – sono orgoglioso di far parte di questa storia magica“.

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