8 Agosto 2020

MotoGP, Pecco Bagnaia: oggi si opera, ritorno in pista per l’Austria-2

Pecco Bagnaia sarà operato dal prof. Pascarella che intervenne su Valentino Rossi nel 2017. Il ritorno in MotoGP previsto fra due settimane

MotoGP, Pecco Bagnaia

Cal Crutchlow, Alex Rins, Marc Marquez, Pecco Bagnaia. Quattro infortuni in appena tre week-end di MotoGP. Sarà una stagione che ricorderemo non solo per l’emergenza Covid-19 e il calendario eccezionale, ma ahimè anche per numero di piloti finiti sotto i ferri. Al suo ultimo giro nelle FP1 l’ex campione Moto2 perde l’anteriore della sua Ducati Desmosedici GP20 e rimedia una frattura alla tibia mentre era in lotta per la top-10. Le condizioni appaiono subito serie, con il ginocchio che si gonfia e necessita di un trasferimento in ospedale per una risonanza, poiché la radiografia del Centro medico lascia dubbi.

Pecco ad Ancona per l’intervento

Un colpo di sfortuna che arriva a meno di due settimane dalla rottura del motore a Jerez, quando il podio era a pochi passi. “Era cominciata bene, non sentivo grossi limiti. Purtroppo è il nostro sport, queste cose succedono e stavolta è capitato a me – racconta Pecco Bagnaia a Sky Sport MotoGP -. L’importante è fare tutto bene e cercare di tornare il prima possibile, dovremmo riuscirsi per la seconda gara in Austria. Non c’è interessamento dei legamenti e questa è una grande notizia, andrò da Pascarella ad operarmi e subito dopo parte la riabilitazione“.

Il prof. Raffaele Pascarella è lo stesso primario che ha operato Valentino Rossi nel 2017. Per l’allievo dell’Academy subito dopo inizia una corsa contro il tempo per ritornare in pista fra due settimane, mentre verrà sostituito da Michele Pirro nel primo round al Red Bull Ring. Pecco Bagnaia ripercorre quegli istanti immediatamente dopo la caduta a Brno. “Mi si è chiuso il davanti, ho cercato di tenere su la moto, ma sono arrivato sulla ghiaia sotto la moto che mi ha schiacciato ginocchio e tibia. Quando mi sono alzato ho avvertito dolore, ma ho capito che c’era qualcosa di più grave perché quando mi parlava il marshall non capivo bene le cose“.

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