16 Febbraio 2020

MotoGP, Paolo Ciabatti: “Vincere il Mondiale impresa difficile”

Paolo Ciabatti non nasconde le difficoltà per raggiungere il titolo MotoGP. Ducati ha un DNA da perfezionare: "Su certe piste soffriamo".

MotoGP, Andrea Dovizioso

Ducati sguaina un nuovo forcellone, una nuova versione di telaio e un jolly aerodinamico per il prossimo test MotoGP in Qatar. A Sepang la nuova gomma posteriore Michelin ha causato non pochi grattacapi agli ingegneri di Borgo Panigale, e non pochi mugugni nel box di Andrea Dovizioso. A pagare lo scotto della nuova carcassa sembrano, a detta di Gigi Dall’Igna, Honda e Ducati. Ma sarà un handicap a breve termine, perché già a Losail sono pronte le contromisure per calibrare l’assetto con l’inedita soft.

Dopo tre stagioni al secondo posto c’è voglia di scrollarsi di dosso la fama di “eterna seconda”. Ma nell’era MotoGP monopolizzata da Marc Marquez il ruolo di vicecampione si rivela un premio di consolazione degno di nota. In Ducati non c’è bisogno della pressione dei tifosi per alzare l’asticella: “Credetemi, siamo i primi a fare pressione su di noi“, ha dichiarato Paolo Ciabatti a Speedweek.com. “Il nostro direttore generale Gigi Dall’Igna è decisamente orientato verso la vittoria. Sta facendo tutto il possibile per garantire questo obiettivo all’azienda. Sappiamo che i fan si aspettano di più… Come sempre, faremo del nostro meglio. Ma sappiamo che vincere il mondiale MotoGP è un’impresa difficile“.

Soprattutto su alcuni circuiti in cui la potenza del V4 non può fare la differenza, la Ducati è ancora in affanno. Da tempo Andrea Dovizioso lamenta un gap in percorrenza a centro curva. Problema non certo eliminato nella stagione MotoGP che sta per cominciare. Ma gli uomini della Rossa hanno apportato migliorie su ogni area del prototipo, motore compreso. “Ci sono piste in cui fatichiamo. Il Sachsenring è uno di questi tracciati – ha aggiunto Paolo Ciabatti -. Il layout di questo circuito non è adatto alla Ducati“. Non esiste il prototipo perfetto, Honda-Marc Marquez sono il binomio in questo momento inossidabile. Ma di certo la RC213V non è una moto impeccabile. “Ogni MotoGP ha punti forti e deboli. Non puoi capovolgere radicalmente il carattere, ma puoi lavorare sui punti deboli. Ogni moto da corsa ha il suo DNA. Sappiamo che dobbiamo migliorare e lottare per il podio ad ogni Gran Premio“.

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