21 Ottobre 2021

MotoGP, Pablo Nieto: “Dio ha toccato Valentino con la bacchetta”

Pablo Nieto esalta il personaggio di Valentino Rossi per quanto fatto nella storia del Motomondiale. Un vero capo, un pilota di successo toccato dalla bacchetta divina...

MotoGP, Pablo Nieto

Pablo Nieto è legato a Valentino Rossi da una lunga amicizia e collaborazione. Il Dottore era già amico di suo padre prima di cominciare a lavorare per lo Sky Racing Team VR46 in qualità di team manager. Uno spagnolo “ben accetto” nel club di Tavullia che da quest’anno segue anche Luca Marini nel suo esordio in MotoGP. Conosce bene le dinamiche all’interno della squadra e il modus operandi di Valentino, sia come pilota che come team principal. “È un capo che ovviamente si congratula quando tutto va bene, ma quando non stiamo andando bene dice ‘cosa sta succedendo qui?‘”.

I rivali storici del Dottore

In una chiacchierata con Nico Abad sul suo canale Twitch, Pablo Nieto descrive Valentino Rossi che fra tre settimane archivierà la sua carriera da pilota. “Penso che abbia avuto tutto e continui ad avere tutto. Quando abbiamo iniziato a correre, soprattutto ai miei tempi, quello a cui prestavi più attenzione era Valentino Rossi, e tutti volevamo essere come lui… Dal primo all’ultimo devono essergli grati“. Compresi gli avversari, molti dei quali hanno vissuto di luce riflessa. “Se fossi un diretto rivale come Sete Gibernau o Biaggi, non dovresti essere molto contento. Ma alla fine sai di aver lottato con il pilota che, secondo me, è il più grande della storia“.

Tanti gli avversari che hanno contribuito a rendere leggendarie le sue gare. “Credo che il suo primo grande rivale sia stato Biaggi per tutta la questione della comunicazione… Per me, uno dei più grandi rivali, che forse Vale ha sentito un po’ di più, è stato Marquez. Ma ovviamente Marquez ha 22 anni e Vale 35. Mi sarebbe piaciuto vedere un Valentino con 25 e Marc con 25. E Vale ha anche reso le cose molto difficili a Marc. Con Sete si è divertito molto anche lui e Stoner è durato poco perché ha avuto due anni buoni prima di ritirarsi“.

Il talento puro di Vale

Nelle ultime stagioni in MotoGP i risultati non hanno dato lustro alla sua fama. L’ultima vittoria risale ad Assen 2017, eppure il campione di Tavullia ha saputo adattarsi alle diverse generazioni, agli stili di guida dettati dai prototipi in continua evoluzione, alle gomme sempre diverse. “Ha saputo adattarsi a tutto: Michelin, Bridgestone, 1000cc, 800cc, due tempi, quattro tempi, toccare con il gomito e non… È come un camaleonte – sottolinea Pablo Nieto -. Lui si è sempre adattato a tutto e penso che sia quello che rende grande Valentino“.

Infine la caratteristica dell’animale da gara, la capacità di risvegliarsi la domenica, anche quando sembrava soffrire nelle libere e in qualifica. Valentino Rossi è l’eterna fenice capace di rinascere dalle sue ceneri. “Una volta glielo chiesi e lui mi ha detto ‘non so perché, ma a me ha funzionato, sono salito in moto la domenica e all’improvviso ho avuto qualcos’altro che gli altri non avevano’. E questo è quel talento che Dio gli ha dato con quella bacchetta e che solo lui aveva. Domenica si sentiva più a suo agio degli altri, aveva quella sensazione che gli altri andassero più piano e lui nemmeno lo sapeva“.

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1 commento

  1. fabu ha detto:

    ha detto bene Pablo, ed è quello cho personalmente sostengo da sempre: Valentino ha saputo adattarsi a tutto rimanendo sempre ad altissimi livelli: due/quattro tempi, diverse gomme, diversi team, diverse cilindrate, diverse case, diversi stili, ha vinto Suzuka e se non fosse stato per clausole contrattuali credo avrebbe provato anche il TT.
    oggi dicono ce ne sia uno più grande di lui, ma sempre sulla stessa moto, con lo stesso team…