11 Settembre 2020

MotoGP Misano: analisi e commenti delle Prove Libere 2

La prima giornata di MotoGP a Misano si chiude con Fabio Quartararo al comando. Deludono le Ducati e le Honda, Valentino Rossi 5°.

MotoGP, Fabio Quartararo a Misano

La seconda sessione di prove libere MotoGP conferma che Misano è territorio di conquista per le Yamaha. Primo e secondo crono per Fabio Quartararo e Franco Morbidelli. Il pilota francese vuole provare a collezionare altri punti e blindare il primato in classifica. “Veramente una bella sensazione perché abbiamo avuto tre GP difficili. Questa è una pista che va bene per Yamaha, io mi sento bene, sappiamo di poter lottare per il podio. Dopo oltre un mese senza lottare davanti questo dà fiducia“.

Per il futuro del campionato il calendario MotoGP 2020 potrebbe giocare a suo favore. “Per me Aragon sarà un’altra pista difficile, perché ha un lungo rettilineo. Barcellona e Le Mans sono buone piste per noi, ma ora – chiarisce Fabio Quartararo – sto concentrato sulle due gare di Misano“.

La debacle Ducati

Deludono le Ducati nella prima giornata del GP di Misano. La prima Desmosedici nella classifica dei tempi è quella di Danilo Petrucci, settimo, mentre Andrea Dovizioso è undicesimo. Su questa pista ha raccolto molti dati il tester Michele Pirro in un test privato e nei box sta dispensando consigli al forlivese. “Deve un po’ interpretare la pista, perché con le buche e l’asfalto nuovo cambiano un po’ i riferimenti – spiega a Sky Sport MotoGP -. Quindi dovrà adattarsi e andare più pulito, il grip può aiutare e dovrebbe fare uno step dopo aver lavorato su alcuni punti e avergli dato dei consigli dopo cinque giorni di test. Se vuole vincere il Mondiale dovrà andare forte“.

Non usa mezzi termini Davide Tardozzi. “Brutto risultato ci aspettavamo molto. Michele Pirro quindici giorni fa ha un ottimo lavoro, quindi siamo profondamente delusi. Lasciamo stare la sfortuna, nulla di che, mettiamola da parte. In questo momento c’è da lavorare meglio, dobbiamo fare autocritica e fare meglio domani“.

Suzuki e il mancato podio austriaco

Mancano all’appello del time attack anche le Suzuki di Alex Rins e Joan Mir, rispettivamente tredicesimo e quindicesimo. Ma entrambi hanno mostrato un buon ritmo e sicuramente saranno nelle posizioni di vertice già a partire da domani. Il team di Hamamatsu ha ancora un po’ di amaro in bocca per la mancata sanzione a Pol Espargarò in Austria/2, che ha negato il podio a Joan Mir. “Abbiamo fatto reclamo e sono rimasti dello stesso parere e abbiamo dovuto chiuderla – racconta Davide Brivio -. Facendo quella manovra lui ha avuto un vantaggio e quindi andava penalizzato. Riguardando le immagini con calma, Pol Espargarò va direttamente nel suo garage, ma la Direzione Gara lo richiama. Lo sapeva anche lui… Sul Panel FIM ci sarebbe da parlare a lungo“.

Honda fuori dalla top-10

Con quattro KTM nella top-10 non c’è posto per le Honda, che sperano in una buona FP3 per tentare l’accesso diretto alla Q2. La prima RC213V è quella di Takaaki Nakagami che si piazza dodicesima. “Nakagami ha fatto molto bene in Austria/2, ci aspettiamo molto da lui – sottolinea Lucio Cecchinello -. Yamaha e Suzuki sono molto competitive qui, arrivare tra i primi cinque o sei sarebbe un bel risultato. Qui hanno portato altro materiale del telaio e un nuovo forcellone“.

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