9 Febbraio 2018

MotoGP: Mika Kallio, allarme KTM “Siamo troppo lontani dai primi”

Il tester finldandese lamenta l'eccessivo distacco dalle moto di riferimento. "Non abbiamo preso la strada giusta"

Crash.net, a proposito dei recenti test della MotoGP a Sepang, ha pubblicato un interessante approfondimento con il pilota Mika Kallio. Il collaudatore Ktm in Top Class ha potuto verificare i progressi della moto di Mattighofen, anche se non sembra essere pienamente soddisfatto da quanto emerso durante le prove in Malesia.

RITARDO – Aldilà delle solite dichiarazioni di plastica, il finlandese non ha certo voluto nascondere quel che pensa: «a livello di tempi sul giro per tutti e tre i piloti [KTM], siamo a un secondo e mezzo rispetto ai primi. Di ciò non sono soddisfatto, perché dovremmo essere più veloci. Alcuni aspetti della moto nuova non sono allo stesso livello di quelli della precedente versione.» La direzione di sviluppo, in maniera analoga a quanto cercano di fare in Ducati, dovrebbe essere quella di rendere la moto più “facile”. Meno fisica da guidare, in modo da recuperare velocità a centro curva. Il problema è che la coperta sembra corta: guadagni qualcosa in qualche area ma perdi altrove. Nel bilanciamento, per esempio. Il finlandese chiarisce che si tratta solo di ricercare il miglior compromesso possibile, ma per il momento i progressi – in particolare per quanto riguarda la fiducia sull’anteriore – non sono sufficienti. Kallio dichiara anche di aver capito cosa c’è che non va, facendo alcuni giri dietro a Marquez: «è importante essere in grado di seguire qualcuno. Certamente non siamo scesi in pista per quello, ma a volte quando si è impegnati sulla pista capita di girare con gli altri piloti e io ho trovato Marc. Ho utilizzato quest’opportunità per capire come guida, come si comporta la sua moto e in quali aree noi stiamo perdendo o dove guadagniamo qualcosa. Sono stati giri davvero importanti per me, per capire di più quale sia con certezza il punto debole della nostra moto. E’ ormai chiaro per me, ma non mi piace dire esattamente quale sia!»

INSEGUIMENTO – Bradley Smith in un’intervista rilasciata a David Emmett di motomatters.com, ha affermato una cosa simile: «ecco perché vediamo ancora i piloti che cercano di seguire qualcun altro. Non è sempre detto che sia per ottenere un traino; si tratta a volte di capire “che cosa riesce a fare con la sua moto, che io non riesco a fare”? Cosa potrebbe accadere in gara? Ma non sempre hai la possibilità di studiare i tuoi avversari in questo modo, perché te lo impediscono. Seguire qualcuno è il modo migliore per ottenere informazioni. [un coach o un osservatore a bordo pista] possono sostanzialmente fornire quel tipo di informazioni. Un po’ di seconda mano, ma è meglio di niente, perché seguire qualcuno in prima persona è il modo migliore possibile, ma anche la seconda opzione incrociata coi dati di telemetria è utile. Ciò che è completamente inutile è scendere in pista continuando a sbattere la testa contro un muro, senza la possibilità di capirci niente.» Mentre i due piloti ufficiali KTM saranno impegnati in Thailandia dal 16 al 18 febbraio, la presenza del collaudatore Mika Kallio servirà a scongiurare l’eventualità che Pol Espargarò non possa scendere in pista a causa delle complicazioni alla caviglia in seguito all’incidente avvenuto durante i recenti test di Sepang. «Sarò una specie di “pilota di riserva” anche se mi piacerebbe scendere in pista, » – ha ammesso il collaudatore – «ma sarà comunque importante per me vedere come i nostri ragazzi e gli altri piloti guideranno e come si comporteranno le diverse moto.Magari stando in piedi da qualche parte vicino alle curve potrò fornire informazioni alla squadra.» La presenza di Kallio ai margini delle curve, come sottolineato da Smith, permetterà al team ufficiale di accumulare una preziosa esperienza che, unita alla telemetria e alle sensazioni dei piloti, potrebbe quindi risultare molto utile per indirizzare lo sviluppo futuro della MotoGP austriaca.

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