26 Ottobre 2019

MotoGP, Marc Marquez: “Si poteva continuare, ma il rischio era alto”

Marc Marquez e pochi altri erano favorevoli a proseguire con le qualifiche a Phillip Island. Ma concorda sul rischio in pista: "Condizioni al limite".

Marc Marquez a Phillip Island

Marc Marquez aveva l’accesso garantito alla Q2 ma era tra i pochi a voler proseguire con il programma di qualifiche del GP d’Australia. “Era possibile guidare, perché lo stavamo facendo fino alla caduta, non era niente dell’altro mondo. Però il rischio era molto alto. Ho dato la mia opinione. Rinviando a domani mattina il mondo non finisce, evitare i rischi è sempre positivo per tutti“. Non vuole lasciare nulla al caso il campione di MotoGP, l’obiettivo è continuare la scia di vittorie per aggiudicarsi anche il campionato per team.

Marc Marquez è arrivato tra i primi in Safety Commission, ma si è ritrovato subito in minoranza (con lui Pol Espargarò, Zarco, Miller e Rins). “I piloti che andavano da soli non si sono lamentati così tanto, quelli che stavano girando in gruppo si sono lamentati molto di più, come è successo a Oliveira. Quando si gira in gruppi la turbolenza influisce molto di più. Quando giri da solo, anche se non è piacevole, sei nei limiti“. Andrea Dovizioso ha detto che chi voleva proseguire era solo per interesse personale. “Mi interessa poco – ha commentato il Cabroncito -. Il mio lavoro quest’anno è già finito. Ma condivido l’opinione con Dovi. Ci sono alcuni che sono dietro e volevano correre per migliorare la loro classifica. Ma non ho avuto alcun problema nell’annullamento delle qualifiche, ero sesto“.

Le condizioni meteo per domani dovrebbero migliorare, ma resta il fattore imprevedibilità. In certe condizioni si potrebbe procedere con la gara o meglio rimandare a lunedì? “La decisione spetta alla Direzione Gara, non abbiamo voce in capitolo – ha proseguito Marc Marquez -. L’anno scorso non c’era quasi vento, ma alla fine della salita c’era una grande turbolenza e Zarco mi ha speronato da dietro. Quando si raggiungono i 340 km/h alla fine del rettilineo, c’è sempre turbolenza“.

 

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