22 Febbraio 2021

MotoGP, Marc Marquez risponde al dott. Claudio Costa

Marc Marquez, nel giorno della presentazione del team Honda MotoGP, risponde anche al dottor Costa riguardo la sua lesione.

MotoGP, Marc Marquez

Il team Repsol Honda alza il sipario sulla nuova stagione MotoGP, ma i riflettori erano tutti per Marc Marquez. Sarà rimasto deluso chi attendeva di conoscere la data del ritorno in pista del Cabroncito, l’unica certezza è che salterà i test in Qatar. A marzo passerà l’ennesima visita per verifica la formazione del callo osseo. Quando sarà al 100% delle condizioni rimonterà in sella alla sua RC213V. Lascia aperta l’ipotesi della prima o seconda gara in Qatar, altrimenti sposterà il ritorno a Portimao e così via. Solo quando potrà tornare a cadere senza ulteriori conseguenze per l’omero destro riprenderà la sua leggendaria storia.

Il parere dei medici

Si assume ogni responsabilità sul tentativo effettuato nel secondo week-end di Jerez. Nessuna parola di critica nei confronti dei medici, una scelta molto studiata e diplomatica. Non punta l’indice contro il dotto Mir, ma precisa: “In futuro, se mi ritroverò in questa situazione, cosa che spero di no, ascolteremo più opinioni“. Svela qualche retroscena della presentazione. “Non ho toccato più una moto. Nel video di presentazione ero io quello delle foto, ma non quello del video. Quando la moto si muoveva non ero io. Me l’hanno proibito. Ieri per la prima volta ho corso con una bici da strada, sono andato a fare una mezz’ora di pedalata. Era il limite imposto dal dottore“.

Sulla griglia della MotoGP ritornerà quando lo decideranno i dottori. “La prima gara alla quale parteciperò, qualunque essa sia, inizierà la mia preseason. Da lì vedremo quanto tempo ci vorrà  per raggiungere un livello ottimale“. Sa bene che non tornerà subito ai massimi livelli e questo compromette la corsa al titolo mondiale 2021.

La risposta a Dottorcosta

Nei giorni scorsi il dottor Claudio Costa è stato particolarmente critico nei suoi confronti. “Non condivido queste affermazioni e ho un buon rapporto con il dottor Costa, lo apprezzo moltissimo per tutto quello che ha fatto per il motociclismo. Ma no. Molto è stato detto, molto è stato ipotizzato, ma senza sapere veramente la realtà dei fatti. Ad esempio, il dottor Costa ha parlato di un chiodo, ma non si poteva fare. Alla fine abbiamo messo una placca perché è così che pensavano il dottor Mir e il suo team. Era perfettamente a posto, l’errore è stato quello di forzare il braccio più del necessario“.

L’infezione all’omero

L’ipotesi infezione era una possibilità vagliata già dopo la seconda operazione. “Il problema era la pseudoartrosi, l’osso non guariva completamente, c’era l’infezione. Durante questo periodo, ho fatto molti test per scoprire se c’era un’infezione o meno. Era così leggera che non compariva nei test. Molti mi hanno chiesto perché aspettare fino a dicembre per una terza operazione. Perché i medici mi hanno chiesto di farlo. Avrei voluto sottopormi prima ad un intervento chirurgico, ma tutti i medici mi hanno detto di aspettare perché stavo per guarire, ma avevo bisogno di tempo. Il nervo andava bene, gli abbiamo dato tempo, poi mi hanno operato una seconda volta, mi hanno anche aperto il ginocchio per fare un innesto vascolarizzato, perché in questo modo hanno fatto sì che l’infezione avesse meno possibilità di tornare“.

Il ritorno in pista

Marc Marquez non vede l’ora di tornare il re del paddock, ma servirà tempo. Alla prima gara penserà solo a divertirsi: “Non penso a vincere perché non è realistico. Da lì, a poco a poco, tornerò ad essere il Marc di prima e cercherò di mettermi ad un buon livello, lottare per podi e vittorie. Quanto tempo ci vorrà? Non lo so. Devo prendere il tempo di cui il mio corpo ha bisogno.”

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