14 Giugno 2022

MotoGP, Marc Marquez e l’evoluzione RC-V spiegata da Cecchinello

Lucio Cecchinello, boss LCR Honda, spiega l'evoluzione della nuova RC213V e il particolare stile di guida di Marc Marquez.

MotoGP, Marc Marquez

Il team Honda ha potuto dire presto addio alle speranze di correre per il titolo MotoGP 2022. Anche in presenza di Marc Marquez, nonostante uno stato di forma molto precario, la RC213V non ha mai dato spiragli per pensare ad un possibile successo in un Gran Premio. Un solo podio a Losail conquistato da Pol Espargarò, poi un vuoto che ha messo in evidenza come l’evoluzione del prototipo 2022 avesse seguito una direzione sbagliata. Nei test invernali sembrava una moto “rivoluzionata” in grado di compiere un grande step, ma gara dopo gara sono emerse tutte le sue lacune tecniche.

L’evoluzione della nuova Honda

D’altronde Marc Marquez aveva frenato sugli entusiasmi invernali sin da subito, invitando ad attendere i primi Gran Premi, dato che le condizioni dell’asfalto durante i test sono molto differenti rispetto ai week-end di gara. Se da un lato la RC213V ha guadagnato in termini di grip al posteriore, dall’altro ha perso non poco sul feeling con l’avantreno. A riassumere lo sviluppo della Honda 2022 è il boss del team LCR Honda, Lucio Cecchinello, ovviamente deluso dai risultati: “Siamo più distanti di quanto immaginavamo“.

In un’intervista a ‘Moto Revue’ il team principal italiano spiega le coordinate seguite dagli ingegneri HRC durante gli ultimi periodi, specie dopo il grave infortunio di Marc Marquez nel 2020. L’obiettivo era quello di realizzare un pacchetto più versatile e facilmente guidabile per tutti i piloti dell’Ala dorata. “La nuova moto è più potente, più veloce e ha più grip posteriore. In questo risponde a ciò che volevano i piloti. Abbiamo una moto che può competere sui rettilinei con la Ducati e ha più stabilità in curva per sfruttare questa potenza in più. Purtroppo, durante i test su diversi circuiti, abbiamo scoperto una moto che offre anche meno feeling all’avantreno e gira peggio della precedente“.

Marc Marquez riferimento n°1

Sicuramente ha un alto potenziale questa RC213V, ma bisogna proseguire con un lungo lavoro di ricerca delle geometrie e delle impostazioni per sfruttarlo. In attesa che arrivino nuove componenti dal Giappone, come espressamente richiesto dal campione di Cervera prima di recarsi negli States per la quarta operazione. E forse una versa svolta potrà avvenire solo con una nuova specifica di motore, che potrebbe arrivare nel test di Misano a settembre. L’obiettivo della Casa giapponese è ritornare quanto prima alla vittoria del titolo MotoGP e l’unico che al momento può riuscirci è Marc Marquez. “E’ un grande campione e ovviamente è sempre stato il primo pilota Honda ad essere ascoltato – ha sottolineato Lucio Cecchinello -. Essendo uno che frena forte, ha spinto lo sviluppo per beneficiare di una moto super agile in entrata di curva. Quando si va in questa direzione, però, va a scapito della stabilità al posteriore“.

Una MotoGP “su misura”

E’ pur vero che una RC-V che calza a pennello per Marquez non è facilmente guidabile da altri piloti, un po’ come avviene oggi con la Yamaha M1 e Fabio Quartararo. “Marc ha uno stile di guida molto particolare, usa molto il freno posteriore per far girare la moto mentre la fa scorrere e ha un modo unico di tirarla fuori dalle curve. Sfrutta un’ampia superficie del pneumatico“, ha aggiunto Cecchinello. “Tuttavia, gli altri piloti, come Cal Crutchlow, si lamentano di avere una moto troppo nervosa, difficile da controllare in entrata di curva e priva di grip in accelerazione“. La versione 2022 ha stravolto distribuzione dei pesi, aerodinamica, motore, con dei cambiamenti forse un po’ troppo radicali. Tanto da aver messo in affanno anche un fuoriclasse come Marc Marquez.

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