4 Giugno 2022

MotoGP, Mamola: “Quartararo, Bagnaia, Bastianini… piloti signorsì”

Randy Mamola esalta lo show della MotoGP odierna, ma lamenta una mancanza di carattere da parte dei piloti definiti "signorsì".

MotoGP, Randy Mamola

Randy Mamola ha sfiorato il titolo mondiale per ben quattro volte in carriera, collezionando 13 vittorie con tre costruttori diversi: Suzuki, Honda e Yamaha. Prima di cessare la carriera ha portato sul podio una quarta Casa, la Cagiva. Ha lasciato il Mondiale nel 1992 ma non ha mai smesso di essere una presenza fissa nel paddock della MotoGP, anche come commentatore televisivo, dal 2000 è divenuto ‘MotoGP Legend’. Abita poco di stante dal circuito del Montmelò, non poteva certo mancare in questo Gran Premio. “Sono nel Mondiale dal 1979, l’anno in cui è nato Valentino“.

Il perbenismo di oggi

Altri tempi, altri piloti, altre moto. “Io guidavo una moto da 115 kg, quelle di oggi sono 160 kg. Noi però eravamo abituati e correre coi problemi e sui problemi – racconta Mamola a ‘La Gazzetta dello Sport’ – Certo, non eravamo in grado di sorpassarci tante volte come fanno ora. Ma in ogni caso il Motomondiale resta fantastico, lo amo ancora molto“. Alla MotoGP di oggi sembra che manchi carattere, servirebbero “piloti più arrabbiati”, le rivalità del passato che hanno fatto storia. “Prendi Quartararo, è un pilota incredibile; prendi Bagnaia, è altrettanto bravo, seppure con caratteristiche diverse. Ma guardali, quando parlano: sono sempre calmi. Anche Enea Bastianini, che è fantastico, ma che mi sembra un po’ un signorsì. Il che è fantastico per gli sponsor, ma c’è bisogno di gente che mandi tutti a quel paese“.

Lo show della MotoGP

L’unico pilota un po’ fuori dagli schemi è Jack Miller, “è un petardo, però è un eccezione. Ai miei tempi non era così, ma intendiamoci, era anche più facile fare un po’ di scena: non c’erano tutte le tv che ci sono adesso. Non eri sempre sotto osservazione sui social. E poi, certo, avremmo bisogno di riavere il vero Marquez“. Randy Mamola sottolinea come siano cambiate anche le circostanze intorno ai piloti. Prima si guidavano i motorhome per spostarsi da un circuito all’altro, oggi viaggiano sul jet privato… abitano ad Andorra… “Tutta un’altra storia“. Ma la leggenda statunitense nulla toglie allo show che sa dare la MotoGP di oggi. “Mi piace molto questa lotta serrata, mi piace che in ogni gara ci siano molti più sorpassi che in Formula 1. Mi piace pensare che sarà una competizione incertissima fino alla fine“.

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