28 Aprile 2022

MotoGP, Luca Marini: lo sviluppo Ducati segue strade diverse

Inizio di stagione MotoGP in salita per le Ducati. Luca Marini sottolinea come lo sviluppo di questa moto possa procedere per strade individuali.

MotoGP, Luca Marini

Luca Marini e il suo team Mooney VR46 si aspettavano un esordio migliore in questa stagione MotoGP. Dopo un primo anno da debuttante con la Ducati Desmosedici GP19, e qualche buon risultati sia in gara che nelle qualifiche, ci si attendeva uno step avanti a priori nel 2022, potendo contare su una moto ufficiale. Invece l’evoluzione del nuovo prototipo di Borgo Panigale ha causato qualche problema di gioventù che si sta ripercuotendo sui risultati di questo inizio campionato.

Marini inizia in salita

Nelle prime cinque gare ha raccolto un magro bottino di 14 punti, senza mai riuscire a centrare una top-10, nonostante nelle qualifiche sia quasi sempre riuscito a guadagnare le prime file in griglia. Ma problemi tecnici, errori di frizione, bug di potenza sui rettilinei hanno inficiato le posizioni finali. Poco conta che Ducati quest’anno può contare su ben cinque GP22 e tre GP21. Ognuno ha il suo stile di guida e i dati della telemetria sono utili fino a un certo punto. Inoltre Pecco Bagnaia e Jack Miller hanno scelto una specifica di motore leggermente diversa dai piloti Pramac e dallo stesso Luca Marini, con i due piloti factory che hanno dovuto fare passi indietro nell’evoluzione della Desmosedici al fine di ritrovare il feeling che ha contrassegnato il finale di stagione 2021.

Ducati moto versatile

Dall’esterno del box Ducati c’è l’impressione che ci sia una certa confusione sull’ultimo sviluppo, dal momento che nelle prime cinque gare nessun pilota dotato di GP22 è riuscito a convincere. A vincere due gare in questa stagione MotoGP ci ha pensato Enea Bastianini con la moto dell’anno scorso. Luca Marini e il suo team provano a lavorare sul set-up della Rossa, ma non sempre i risultati sono eccellenti. “Con la Ducati è difficile stabilire un percorso di sviluppo coerente basato sui dati“, ha spiegato il fratello di Valentino Rossi. “Zarco è molto veloce ma il suo stile di guida è speciale. Jack (Miller) è molto forte in frenata e l’anno scorso non era il suo forte. Ma la sua moto è strana. ‘Pecco’ a Portimao ha sfoggiato la sua prima gara davvero forte. Non c’è un’unica strada da percorrere“.

Meno test per la MotoGP

A giudicare dalle parole di Luca Marini la Ducati è una moto versatile che può andare veloce con assetti e stili di guida diversi, con qualche oscillazione tra un pilota e l’altro anche in base alle caratteristiche dei layout. Ma per ambire al titolo MotoGP serve maggiore consistenza e stabilità. “La nostra moto è speciale. Devi sbloccare il potenziale. Possiamo farlo, ma abbiamo bisogno di tempo per questo. Più test sarebbero migliori per tutti“. Invece la GP Commission ha scelto di dimezzare le giornate di test a cominciare dall’inverno 2022-2023. “Perfetto“, ha commentato ironicamente il pilota del team VR46. “Più tempo riesci ad allenarti sulla moto, meglio è. In ogni altro sport gli atleti possono allenarsi“.

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