15 Novembre 2021

MotoGP, Loris Capirossi: “Valentino, Biaggi ed io ce le siamo date”

Loris Capirossi ricorda alcuni momenti della sua carriera: nel 1998 inizia la rivalità con Valentino Rossi, nella stagione MotoGP 2011 si ritrovano in Ducati.

MotoGP, Loris Capirossi

Oggi Loris Capirossi è responsabile Dorna in Direzione Gara, in passato ha vinto tre titoli mondiali, l’ultimo nel 1998 nella 250cc. Proprio in quell’anno Valentino Rossi debuttava nella quarto di litro e i due connazionali hanno iniziato a darsi battaglia. Fino al 2011, quando il pilota di Castel San Pietro Terme non ha deciso di ritirarsi. “La nostra è stata sempre una rivalità innanzitutto estremamente corretta, c’è sempre stato un enorme rispetto tra di noi. Negli anni della 500 eravamo spesso noi tre, io, lui e Max (Biaggi; n.d.r.) che ci giocavamo i podi“, scrive su ‘La Gazzetta dello Sport’.

Hanno regalato grandi emozioni ai fan, spesso sulle pagine delle cronache sportive per i duelli in pista. Erano gli anni d’oro del motociclismo italiano. “Ce le siamo date spesso. Però la cosa che per me è la più bella di tutte nel ripensare ai nostri podi assieme è che sono sempre stati una grande festa, vincesse l’uno o l’altro. Di sconfitte che mi bruciano, invece, Sepang 2006: volevo fare il bis, ci ho provato fino alla fine ma non ce l’ho fatta. E non vincere quel giorno mi ha un po’ rotto le scatole. Ma quando perdi contro uno del suo livello alla fine ti può anche stare bene, anche se un pilota vuole sempre vincere. Me la sono goduta con Vale“.

Valentino Rossi e Loris Capirossi si incrociano in sella ad una Ducati nel 2011. Un anno difficile per entrambi, con Capirex che poi decide di dire addio alle corse. “Io arrivavo dalla Suzuki, lui dalla Yamaha, forse entrambi speravamo di trovare qualcosa di meglio… Secondo me lascerà un grande vuoto per il personaggio che è. Lui ha fatto davvero molto per questo sport, lo ha reso migliore, ha portato tifosi che non avrebbero mai guardato le moto, allargando il range dai 10 agli 80 anni. A noi la sua assenza mancherà molto, perché ha fatto la storia del nostro sport. E sarà per sempre una leggenda”.

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