15 Marzo 2020

MotoGP, Livio Suppo e il retroscena 2015 su Rossi-Marquez

Livio Suppo ritorna sulla bagarre 2015 tra Valentino Rossi e Marc Marquez. E su Ducati: "Sembra sempre che i piloti non siano sufficienti".

MotoGP, Marc Marquez e Valentino Rossi

Livio Suppo, ex team principal HRC, ha vissuto dall’interno la stagione MotoGP 2015. L’anno della famosa battaglia, in pista e fuori, tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Con Jorge Lorenzo bravo ad approfittarne per aggiudicarsi il titolo mondiale. Il tecnico è stato ospite del programma tv ‘Paddock’ condotto da Franco Bobbiese, svelando qualche piccolo retroscena. “Gli unici piloti che potevano mettersi tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo erano Dani Pedrosa e Marc Marquez. Avremmo dovuto chiedere ai nostri due piloti di rientrare ai box dopo pochi giri, ma sarebbe stato brutto per i fan e per gli sponsor. Quindi non l’abbiamo fatto“.

Per una parte di tifosi Marc Marquez resterà colui che ha impedito al Dottore di vincere il decimo titolo. “Ha cercato di fare il massimo in pista – ha proseguito Livio Suppo -. A Phillip Island non ha vinto ma si è sentito dire di aver ostacolato Valentino, nonostante avesse tolto cinque punti al suo avversario. E’ andata come è andata, purtroppo Marc da alcuni tifosi viene visto come colui che ha tolto il decimo titolo a Rossi“.

RIFLESSIONI SU DUCATI E LORENZO

Livio ha iniziato la sua carriera in classe regina con Ducati, nel settore marketing. Ha portato il team emiliano in MotoGP, fu lui a presentare Carmelo Ezpeleta a Claudio Domenicali. La casa emiliana sembra non essere molto fortunata sul mercato piloti da diversi anni. Soprattutto dopo il fallito colpaccio Vinales. “In Ducati sembra sempre che i piloti non siano sufficienti. O prendi Marc o tieni Dovizioso, non vedo Ducati messa così male. Hanno Jack [Miller], Bagnaia ha un grosso potenziale, ci sono giovani che arriveranno dalla Moto2. Ducati quando ha preso dei piloti affermati ha sempre fatto un poco fatica, vedi Valentino e Jorge. Quando ha preso degli outsider di solito ha fatto meglio“.

Infine una battuta su Jorge Lorenzo, passato in pochi mesi dall’addio alle corse a tester Yamaha. “Jorge è un purosangue, faccio fatica a immaginarlo come un cavallo da tiro. Lui pensa a ritornare secondo me. Jorge è famoso per dire qualcosa nel momento sbagliato nel modo sbagliato, la storia è piena di esempi. E’ un pilota molto particolare, molto atteggiato sui social – ha concluso Livio Suppo -. Non è stato molto elegante il suo comportamento“.

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5 commenti

  1. matteochiarello197_14424442 ha detto:

    Suppo,sempre un grande!lo vedrei molto bene in F1 alla ferrari!

  2. fabu ha detto:

    Non ho visto l’intervista. Ma gli hanno chiesto della telemetria di mm chiesta più volte alla Honda, e che lui stesso ha più volte promesso, ma che alla fine non è mai saltata fuori? Così, tanto per porre fine ai “si dice”.

  3. Max75BA ha detto:

    ….ricordo che il ragazzino/debuttante Capirossi nel 90 a Phillip Island vinse il suo primo titolo mondiale con l’aiuto dei piloti italiani, soprattutto del suo compagno di squadra, era un gran premio decisivo, in quel specifico gp…questo dimostra che in passato certi comportamenti discutibili ci sono stati però Marquez nel 2015 ha decisamente alzato l’asticella…facendo una “marcatura” ad uomo per diversi gp su Rossi…e non credo che avesse una gran simpatia per Lorenzo e ne anche un gran spirito patriottico…è stato un fatto personale tra Marquez e Rossi con uno spettacolo pietoso!!! Trovo Suppo poco sincero sull’ultima gara del 2015…

  4. il migliore ha detto:

    I giornali & C devono vendere/vivere su queste e altre notizie… ma quando queste e altre notizie non faranno più vendere/vivere so c***i…ma forse,e finalmente, si ritornerà al motociclismo vero…

    I giornali & C devono vendere/vivere su queste e altre notizie… ma quando queste e altre notizie non faranno più vendere/vivere so c***i…ma forse,e finalmente, si ritornerà al motociclismo vero…

  5. maurizio_albert_323340 ha detto:

    Suppo sa benissimo che Marquez voleva impedire che il titolo andasse a Rossi, e la cosa fu chiarissima a Valencia, quando Marquez si mise in coda a Lorenzo senza mai cercare di sorpassarlo: lo avrebbe fatto solo all’ultimo giro, per vincere ma essendo sicuro che Lorenzo, pur secondo, avrebbe superato Rossi se questi arrivava quarto. Si svegliò solo per frenare il ritorno di Pedrosa, che avrebbe potuto superare Lorenzo e mettere a repentaglio il suo piano, e per questo rintuzzò il suoi compagno di squadra e rinunciò a vincere la corsa. Ma è impossibile che Suppo e la Honda tutta non conoscessero le intenzioni di Marquez: anche se tacito doveva esistere un beneplacito da parte della casa, che a Rossi non aveva mai perdonato l’abbandono e di averla poi vinta con una moto inferiore. Coraggio, Suppo: ormai è fuori, dica tutta la verità.