16 Febbraio 2023

MotoGP, Lin Jarvis: ultimi retroscena sul motore Yamaha

Dopo il test MotoGP di Sepang la Yamaha M1 accusa problemi sul giro secco. Le riflessioni di Lin Jarvis sul motore 4L.

MotoGP, Franco Morbidelli

Dalla tre giorni di test MotoGP a Sepang è uscita una Yamaha dal doppio volto. La YZR-M1 ha guadagnato sicuramente in termini di velocità massima, arrivando a sfiorare il limite toccato dalle Ducati. Ma quando Fabio Quartararo e Franco Morbidelli hanno tentato il time attack con la soft hanno girato un secondo più lenti di Luca Marini. Con le gomme nuove e il serbatoio quasi vuoto la Yamaha ha fatto emergere problematiche che andranno risolte, si spera, nel prossimo test a Portimao.

Problema qualifiche ai box Yamaha

La pioggia malese ha interrotto il lavoro dei piloti MotoGP, la Casa di Iwata non ha potuto tentare altri time attack e completare la tabella di marcia. Al vaglio di Fabio e Franco non c’erano solo due specifiche di motore, ma anche diverse configurazioni di telaio, forcellone e aerodinamica. Ma non riuscire a piazzare un buon tempo sul giro può diventare un incubo, perché le qualifiche saranno doppiamente importanti nella prossima stagione. Infatti decreteranno la posizione di partenza sia nella “Sprint” che nella gara domenicale. “Sento che ogni anno scendiamo così tanto nelle qualifiche“, ha detto Quartararo dopo il test di Sepang. “Nel 2019, il mio primo anno, ho fatto molte pole position. Poi siamo calati sempre più e ora è impossibile. La cosa peggiore è che non sappiamo perché“.

Il lavoro continua a Portimao

Forse a Portimao arriverà una risposta, magari anche la soluzione. Se la tabella dei tempi di Sepang venisse ripetuta in un weekend di Gran Premio, le possibilità di vittoria sarebbero nulle per i due piloti Yamaha. “Siamo soddisfatti dei progressi che abbiamo fatto in velocità massima – ha spiegato il team manager Massimo Meregalli -. Ma sfortunatamente non siamo riusciti a completare l’intero piano di test. L’elenco delle parti era troppo lungo e il tempo di asciugatura della pista troppo breve. Analizzeremo tutti i dati nel dettaglio nelle prossime settimane e ci prepareremo adeguatamente per il test finale in Portogallo“.

Il “bug” di Valencia

“El Diablo” ha toccato la velocità massima di 335,4 km/h, a soli 2 km/h dalla Ducati più veloce di Pecco Bagnaia. Lo scorso novembre a Valencia il motore sembrava aver fatto un passo indietro rispetto al precedente test di Misano, ma nessuno ha voluto spiegare esattamente cosa sia successo. I vertici del team hanno parlato di un “bug” nel sistema. “Direi che non c’è stata sufficiente attenzione ai dettagli nella preparazione del test – ha detto Lin Jarvis -. Fondamentalmente, niente era andato storto. Ma perché i motori funzionino perfettamente, molti elementi devono lavorare insieme. E penso che non ci siamo preparati abbastanza bene per quel test“.

Fiducia per la stagione MotoGP ’23

Da oltre un anno Luca Marmorini (ex Toyota e Ferrari) altri sei tecnici stanno lavorando sul motore 1000cc della YZR-M1. Anche nella stagione MotoGP 2024 (e forse anche oltre) si continuerà a prediligere il quattro cilindri in linea. D’altronde due delle ultime tre gare del 2022 sono state vinte dalla Suzuki di Alex Rins, con la stessa configurazione di motore. Preoccupa un po’ la debolezza attuale nel time attack, ma Lin Jarvis prova a spazzare via i nuvoloni grigi. “Non dovremmo sopravvalutare i risultati di questo test. Perché i risultati dipendevano fortemente da ciò che provavi e a che ora del giorno. Certo, quasi tutti i piloti sono andati alla ricerca del tempo. Ma una gara MotoGP non si vince con un ‘time attack’ riuscito in un test invernale“.

Foto di Valter Magatti

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