3 Marzo 2020

MotoGP, l’avvocato di Iannone: “Non accetteremo nessuna squalifica”

Antonio De Rensis, legale di Andrea Iannone, ribadisce l'innocenza del pilota Aprilia. "Pronti a ricorrere al Tas anche in caso di breve squalifica."

MotoGP, Andrea Iannone

Andrea Iannone resta in attesa della sentenza della Corte Disciplinare della FIM. Con il rinvio dell’inizio del Mondiale di MotoGP il pilota di Vasto potrebbe essere in griglia in vista del GP del Texas, ma c’è un iter giuridico-burocratico da seguire. Il suo legale Antonio De Rensis mostra un certo ottimismo e passa al contrattacco, puntando il dito soprattutto contro il pm Jan Stovicek. “Che sia presidente della Federazione ceca è storia, che sia manager di piloti lo ha scritto anche ‘Il Corriere della Sera’. E non mi risulta sia stato querelato citando anche il nome in Moto3 del pilota che rappresenta insieme al fratello“.

Ci sarebbe un conflitto d’interessi di fondo che l’avvocato del pilota MotoGP non mette però in discussione. “Non mi dà fastidio – ha detto a Sky Sport -. Ho piena fiducia nei giudici e sottolineo che c’è anche un giudice ceco e non abbiamo fatto nessuna ricusazione. Però chiedo, siccome l’accusa è una parte: se ci fosse stato un giudice italiano qualcuno avrebbe detto qualcosa? La pubblica accusa è ceca, c’è un giudice ceco, noi siamo sicuri che saranno al di sopra di tutto. Noi abbiamo portato una documentazione scientifica, dall’altro lato abbiamo visto solo foto di Andrea Iannone in mutande, e un consulente che dice ‘Per quanto ne so bisognerebbe fare studi più approfonditi’. A fronte di questo sono stati chiesti quattro anni“.

ACCUSA PRONTA A RICORRERE AL TAS

Si attendeva una sentenza di primo grado entro il primo Gran Premio di MotoGP. Le ultime vicende legate all’allerta coronavirus potrebbero rallentare forse i tempi. “Tecnicamente ci sono 45 giorni dall’udienza – ha aggiunto l’avvocato Antonio De Rensis -. Spero che questa vicenda finisca molto prima. Ringrazio Aprilia e il dottor Massimo Rivola per il supporto umano che ci stanno dando dall’inizio della vicenda. Ritengo che Andrea Iannone non possa essere accusato sulla base di queste prove. Chiedere quattro anni sulla base di queste argomentazioni sia un atto che non ha alcuna valenza né giuridica né scientifica“.

La difesa del pilota Aprilia non accetterà nessuna condanna seppur minima. Hanno presentato ogni controprova ritenendo di aver smontato l’impianto accusatorio. “Noi ricorreremo al Tas per qualunque squalifica. L’atleta ha dimostrato al 51% che la sua versione è assolutamente attendibile. Questo lo dice la scienza, non un avvocato. Ho semplicemente riportato ciò che dicono gli scienziati. Il testosterone urinario è bassissimo ed è incompatibile con il drostanolone“.

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