16 Settembre 2020

MotoGP, la tecnica: la Yamaha di Franco Morbidelli è diversa dalle altre

Franco Morbidelli, reduce dalla prima vittoria MotoGP, guida una Yamaha diversa da quella dei compagni di marca. Vediamone le differenze.

MotoGP, Franco Morbidelli

Franco Morbidelli ha conquistato la sua prima vittoria MotoGP lo scorso fine settimana, nel Gran Premio di San Marino. Dopo aver preso la testa della corsa fin dalla prima curva, non ha più lasciato il comando ed è riuscito ad assicurarsi la vittoria davanti ai suoi tifosi.

È interessante notare che Morbidelli ha una YZR-M1 leggermente diversa da tutte le altre Yamaha in griglia. Il pilota italiano infatti guida la versione “Spec A”, differente rispetto a quella ufficiale del suo compagno di squadra Quartararo e dei piloti del team factory, Rossi e Viñales. Ma quali sono le differenze?

A prima vista ce ne sono due in particolare: una è la forma della presa d’aria. Morbidelli ha ancora la vecchia presa d’aria, mentre gli altri hanno la nuova versione, più stretta ma anche più alta. L’altra differenza è quella con cui Morbidelli ha effettivamente scelto di correre. Franco è l’unico pilota Yamaha ad utilizzare il forcellone in carbonio.

Quando Yamaha l’ha provato, ha scoperto che il suo peso ridotto rendeva il posteriore più preciso in accelerazione, mentre la moto diventava più facile da guidare anche nei cambi di direzione. È una preferenza personale che Franco usa dall’inizio della stagione: la scelta di utilizzare il carbonio piuttosto dell’alluminio che invece hanno tutti gli altri piloti Yamaha.

Ma perché Morbidelli è l’unico ad utilizzare il forcellone in carbonio? Solo il pilota può dare questa risposta. Si tratta di una questione di feeling in pista, una di quelle cose che non si possono spiegare.

Quando il forcellone in carbonio è stato presentato nei test di Misano nel 2019, è stato ampiamente testato. Rossi ha continuato a usarlo a intermittenza per il resto dell’anno, mentre Viñales è stato molto più deciso nella sua preferenza per l’alluminio. Rossi ha affermato però che questo forcellone rende la parte posteriore della moto più precisa, aiuta nei cambi di direzione e forse aiuta a prolungare la vita del pneumatico. Lo ha provato anche ieri, durante i test di Misano 2020.

Lo stesso forcellone in carbonio non è molto diverso da quello in alluminio. Un modo semplice per capire se un pilota lo sta usando o meno è guardare il lato sinistro della sua moto. Sul forcellone in carbonio, lo spazio dove passa la catena non è stretto come su quello in alluminio. Notiamo la differenza nella foto qui sotto.

La presa d’aria e il forcellone sono le uniche differenze osservabili ‘da fuori’ tra la moto di Morbidelli e quella dei suoi compagni di marca in Yamaha.

Dopo quanto fatto domenica, la casa dei tre diapason ha permesso a Morbidelli di utilizzare il dispositivo holeshot. Se osserviamo da vicino la metà sinistra del manubrio possiamo vedere due leve: una grande, che è la frizione, e una più piccola, ovvero la leva per attivare il dispositivo.

Sappiamo anche che Yamaha utilizza questa leva per attivare questo dispositivo in corsa. Una volta attivata, si abbassa la parte posteriore della moto in uscita di curva, un modo per consentire alla moto una migliore accelerazione. Valentino Rossi per esempio l’ha attivato lo scorso fine settimana.

L’articolo originale di Paul Emile Viel su paddock-gp

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