26 Luglio 2022

MotoGP, la tecnica: in mancanza di potenza, Yamaha cerca altre soluzioni

La Yamaha M1 è una MotoGP che solo Quartararo riesce a portare in alto. A Iwata non dormono sonni tranquilli... Vediamo gli sviluppi finora.

tecnica yamaha motogp

di Paul Emile Viel/paddock-gp

La prima parte della stagione 2022 di Yamaha è stata strana. Un inizio con un prototipo il cui sviluppo sembrava piuttosto in ritardo. Per il momento, in classifica MotoGP generale, Fabio Quartararo è in testa e quindi in buona posizione per mantenere uno scettro conquistato lo scorso anno. Ma sta combattendo con le spalle al muro, da solo contro tutti. E con una M1 che funziona solo nelle sue mani, mentre gli altri produttori hanno sviluppato quest’inverno dei prototipi che sono più veloci della loro ombra. Ma con il passare del tempo il pilota francese è comunque riuscito a portare la M1 ad alti livelli. Una situazione però confusa, visto che gli altri tre piloti del marchio Iwata non riescono nemmeno ad avvicinarsi al suo livello.

tecnica yamaha

Durante i test pre-stagionali, Yamaha ha fornito ai propri piloti un upgrade del telaio rispetto alla scorsa stagione. Un aggiornamento visto per la prima volta nei test di Jerez alla fine della scorsa stagione MotoGP. La parte rinnovata è l’area ritagliata sulla trave principale. Ma quando i piloti l’hanno provato, non hanno avvertito il grande passo avanti che invece si aspettavano.

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Yamaha evidentemente aveva giocato d’anticipo. In questa foto possiamo vedere il telaio che hanno portato come possibile ulteriore step. Fabio Quartararo e Franco Morbidelli l’hanno provato, ma il loro feedback è stato tutt’altro che entusiasta. Entrambi ritenevano che nel complesso fosse troppo rigido, non ciò di cui avevano bisogno.

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Alla fine Yamaha è tornata al telaio del 2021, ovvero la versione con cui i piloti hanno corso fino ad ora in questo 2022. Non è necessariamente un passo indietro, dimostra invece che il telaio usato nel 2021 era di un buon livello. Il test team aveva bisogno di un po’ più di tempo per capirlo e migliorarlo.

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Uno degli aspetti di cui i piloti Yamaha si sono lamentati di più è la mancanza di velocità massima. La casa di Iwata ha introdotto un nuovo motore più potente, ma tutti i piloti MotoGP hanno sostenuto che non era abbastanza e che serviva qualcosa di più. Con il motore congelato, Yamaha è migliorata su altri aspetti, esplorando in particolare l’aerodinamica.

Per la prima volta da varie stagioni s’è vista un’evoluzione in questo senso, la più importante che Yamaha avesse mai progettato. Più carico aerodinamico li ha sicuramente aiutati nelle zone più strette e tortuose, ma li ha resi ancora più vulnerabili in rettilineo. Per contrastare questo problema, hanno portato un’altra evoluzione aerodinamica.

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La loro ultima evoluzione è molto simile a quella dell’anno scorso ma, a un esame più attento, cambiano leggermente le alette. Sparita la sporgenza davanti alla presa d’aria, via anche le nuove pinne laterali. Franco Morbidelli l’ha usata al Mugello, mentre Fabio Quartararo, dopo aver provato nelle sessioni di prove libere, ha deciso di non usarla, optando invece per il pacchetto più grande. Per il campione MotoGP, un feeling migliore sia in curva che in uscita di curva.

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Parlando di uscita di curva, ben 3 piloti su 4 affermano che il problema più grande della Yamaha è l’aderenza al posteriore. Al contrario, Fabio Quartararo è fermamente convinto che questo non sia un problema, ci vuole solo un po’ di tempo per trovarla. Per il Campione del Mondo invece il più importante punto debole è la mancanza di velocità.

La Yamaha ha un nuovo forcellone, che Quartararo è riuscito a sfruttare perfettamente per vincere in gara. È una rielaborazione piuttosto importante rispetto al classico forcellone, quest’ultimo in uso ormai da diverse stagioni. Questa è la prima grande evoluzione introdotta da Yamaha, per provare a risolvere il problema del grip al posteriore. Almeno per Fabio Quartararo, sembra funzionare. L’ha utilizzato anche Franco Morbidelli, ma non così tanto finora.

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Non si tratta dell’unica evoluzione del forcellone testata sulla M1. Ai piloti del marchio giapponese è stata presentata anche una versione in carbonio. Franco Morbidelli si è classificato 2° al mondo nel 2020, in sella ad una M1 2019, utilizzando un forcellone in carbonio. È stato l’unico pilota Yamaha ad usarla regolarmente: se questa novità fosse di suo gradimento, potrebbe aver trovato la chiave di cui ha bisogno. Tuttavia, da quando lo ha provato al test di Barcellona, ​​non lo abbiamo più visto, optando invece per il forcellone nella foto precedente.

Quindi, l’inizio della stagione 2022 della Yamaha è a dir poco strano. Hanno iniziato con un evidente deficit di potenza, suggerendo che avrebbero dovuto lottare, ed è proprio quello che è successo. Le prime gare non erano così promettenti, poi Fabio Quartararo ha trovato una base che sembra funzionare. L’unico pilota al momento in grado di portare questa M1 nelle prime posizioni, una situazione preoccupante per Yamaha. Il test team risponderà ai desideri dell’unico pilota che può portare il proprio prototipo al top, oppure seguiranno le richieste unanimi degli altri 3 piloti? Solo il futuro lo dirà!

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Foto: Dorna Sports

L’articolo originale su paddock-gp

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