30 Giugno 2020

MotoGP, la tecnica: gli ultimi sviluppi sulla Yamaha YZR-M1

Yamaha è uno dei team MotoGP che non abbiamo visto in azione in questo periodo. In attesa di ripartire, riepiloghiamo le ultime evoluzioni sulla YZR-M1.

MotoGP, Yamaha

La competitività della Yamaha YZR-M1 è diventata spesso motivo di discussione nelle ultime stagioni MotoGP. Nel 2019, la Yamaha era in cima alla classifica su quasi tutti i circuiti. Alcune componenti in particolare hanno svolto un  ruolo in termini di prestazioni. Anche se la casa dei tre diapason non ha girato in questo periodo a Misano, soffermiamoci sulle sue evoluzioni nel 2019 e sulla sua livrea 2020.

Ecco il pacchetto aerodinamico che hanno usato nelle ultime due stagioni e che per il momento è cambiato poco.

Si tratta di un pacchetto aerodinamico che hanno provato sia i piloti ufficiali che i piloti Petronas, in diversi periodi dell’anno. Possiamo osservare che le alette sono state divise in due, con una forma simile ma un po’ più spigolosa.

I piloti del team factory hanno provato il pacchetto a Le Mans, all’inizio del 2019. Sono però tornati presto al vecchio pacchetto, utilizzato per il resto della stagione.

Ci sono due cose da notare in questa immagine. La prima è lo scarico che Yamaha utilizza da diversi anni, la seconda è il nuovo forcellone in carbonio che hanno sviluppato alla fine della scorsa stagione.

Yamaha ha introdotto questo scarico dopo la pausa estiva del 2019. Segue la stessa impostazione progettuale della versione standard, mantenendo il taglio obliquo e piuttosto corto.

Inoltre, in questa immagine è possibile vedere il forcellone standard in alluminio. Questo è il braccio oscillante che Yamaha ha utilizzato per gran parte della stagione 2019.

Il nuovo doppio scarico è apparso durante i test a Misano, simile a quello della Suzuki e volto a cercare di ottenere più potenza dalla YZR-M1. È stato introdotto contemporaneamente al forcellone in carbonio.

Maverick Viñales però non era del tutto sicuro dei benefici delle due ultime evoluzioni. Di conseguenza ha corso con il forcellone in alluminio ed il vecchio scarico per tutta la scorsa stagione.

Valentino Rossi, d’altra parte, ha usato i due pezzi mostrati qui sopra per alcune gare, prima di tornare alla vecchia versione. Ha tuttavia chiarito che il forcellone in carbonio ha portato maggiore precisione nella parte posteriore della moto.

Durante il test di Brno, i due piloti hanno provato una nuova scocca posteriore. Sembra molto simile a quella usata nei test di fine stagione, ma non possiamo esserne certi. Se fosse questo il caso, allora sappiamo che Yamaha l’ha progettata per utilizzarla con un nuovo serbatoio del carburante leggermente più corto.

Un’altra cosa che abbiamo notato in questa immagine è la saldatura sul telaio. Su questa moto è ancora visibile, ma su altre versioni del telaio Yamaha ha fatto sì che non lo fosse più. Questo modifica le caratteristiche di flessione del telaio, qualcosa che Rossi ha usato regolarmente nel 2019.

Questo è il primo prototipo della YZR-M1 2020 che abbiamo visto nei test di Brno, nelle mani di Valentino Rossi. La forma della carenatura è leggermente diversa, un po’ più spigolosa. Un primo prototipo che aveva anche la nuova scocca posteriore ed una prima versione del motore 2020.

Svelato contemporaneamente il  forcellone in carbonio ed al doppio scarico, questo rivestimento delle ruote sembrava fare la stessa cosa di quello sviluppato da Ducati. Ha lo scopo di livellare l’aria attorno alla ruota anteriore e, in teoria, di consentire alla moto di raggiungere velocità di punta più elevate.

Questo pezzo ha anche una fessura, che possiamo vedere nella foto in basso. Consente all’aria di infiltrarsi verso la pinza per facilitarne il raffreddamento.

Questo nuovo telaio Yamaha è stato presentato dopo i test di fine stagione. Sebbene le differenze siano difficili da distinguere, ce ne sono di sicuro attorno alla testa della forcella.

Qualunque cosa fosse cambiata, abbiamo visto un Maverick Viñales molto a suo agio nel corso dei due test svolti alla fine della scorsa stagione.

Un altro cambiamento notevole è stata la presa d’aria. Sebbene abbia mantenuto la tradizionale linea superiore a “V”, è molto più stretta e più alta. È probabile che sia stata sviluppata attorno al nuovo airbox ed al nuovo motore.

L’articolo originale di Paul Emile Viel su paddock-gp

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1 commento

  1. chris101ar_14588642 ha detto:

    Lasciamo perdere ali e copricerchi ma il terminale doppio è roba da paura… arte motociclistica!!