26 Marzo 2021

MotoGP, la tecnica: a che punto è Suzuki dopo i test in Qatar?

Suzuki inizia la difesa del titolo MotoGP con il suo campione Joan Mir. A che punto siamo a livello tecnico? Ecco qualche dettaglio visto nei test ufficiali.

Suzuki Tech MotoGP

di Paul Emile Viel/paddock-gp

Il team del Campione del Mondo in carica è rimasto molto tranquillo durante i test MotoGP in Qatar. Gli uomini della casa di Hamamatsu hanno scelto di lavorare molto di più sul ritmo gara piuttosto che puntare al record sul giro. Sono state apportate alcune modifiche, ma non si è vista nessuna particolare innovazione tecnica.

Prove anche su nuovi telaio e motore per preparare la stagione 2022 (sì, avete letto bene). Ma il nuovo chassis era impossibile da individuare, visto che sembrava identico a quello attuale. Suzuki sembra aver adottato la tattica “squadra che vince non si cambia”, scegliendo di modificare e migliorare leggermente il loro prototipo 2020. Un mezzo rivelatosi una macchina vincente, evitando quindi di apportare grossi cambiamenti che rischiano di avere effetti indesiderati.

La Suzuki GSX-RR del 2021 è sostanzialmente simile a quella che abbiamo visto in pista lo scorso anno. Il team ha testato un nuovo forcellone ed alcune modifiche al telaio. Ma gli uomini in blu hanno annunciato che avrebbero iniziato l’anno con il telaio 2020. Questo perché non hanno avuto l’opportunità di realizzare una simulazione di gara con il telaio 2021 (l’ultimo giorno di test infatti si è rivelato nullo a causa di una tempesta di sabbia).

Ciò significa che in generale possiamo aspettarci prestazioni simili al 2020 da Suzuki ad inizio stagione. Saranno molto competitivi in gara, ma sicuramente mancherà qualche decimo nei turni cronometrati. Le qualifiche infatti sono state l’unico punto debole della Suzuki lo scorso anno. A causa della natura del loro telaio, non sono stati in grado di eguagliare le altre squadre per quanto riguarda il tempo sul giro.

Abbiamo visto Suzuki provare un nuovo pacchetto aerodinamico. Ecco il profilo dell’anno scorso, con bordi molto dritti davanti e dietro.

Anche se non è un’enorme differenza, c’è un cambiamento. È anche interessante perché la maggior parte dei team sembra essere costantemente alla ricerca di alette sempre più grandi, lì dove invece Suzuki ne ha effettivamente ridotto la superficie.

Tuttavia, queste nuove alette erano per lo più accoppiate a un profilo secondario più in basso sulla carenatura. Il che significa che, anche se la parte superiore è leggermente più piccola, il carico aerodinamico complessivo aumenta.

La Suzuki ha lavorato molto sull’elettronica durante i test in Qatar. L’elettronica è un’area in cui c’è sempre spazio per migliorare. Il suo perfezionamento è sempre estremamente importante per adattare il modo in cui la moto si comporta e reagisce. Specialmente quando il livello del carburante inizia a calare e le gomme cominciano a consumarsi.

A fine gara, Suzuki sembra in grado di mantenere il ritmo molto più a lungo degli altri costruttori, preservando le gomme e facendo in modo che possano finire bene negli ultimi giri. Era la loro arma più grande nel 2020. Se Suzuki riesce a trovare una soluzione per migliorare il tempo sul giro secco, potrebbe rendere le cose molto difficili alle altre squadre in questa stagione.

Una piccola modifica riguarda anche l’aggiunta di “toppe” ergonomiche sul serbatoio di Joan Mir. Ciò dimostra che Suzuki non sta solo cercando di migliorare nelle grandi aree come l’elettronica e il telaio, ma anche nei piccoli dettagli. Nelle corse, ogni dettaglio conta! Certamente c’è da scommettere su Suzuki nel 2021.

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L’articolo originale su paddock-gp

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