7 Giugno 2020

MotoGP: La storia di Dorna Sports e di Carmelo Ezpeleta

Dorna Sports è la struttura principale del Mondiale MotoGP. Ma cos'è, e chi è il suo CEO Carmelo Ezpeleta? Rivediamone la storia.

Carmelo Ezpeleta MotoGP

Oggi quasi tutte le decisioni vengono prese all’unanimità con FIM, MSMA e IRTA. Ma Dorna Sports, in quanto detentore esclusivo dei diritti commerciali e televisivi del Mondiale MotoGP, rimane la struttura principale per il campionato di punta delle corse motociclistiche. Ma cos’è in realtà questa società? E da dove arriva il numero uno indiscusso, Carmelo Ezpeleta?

La società spagnola Dorna Sports è ciò che possiamo chiamare il promotore del Motomondiale. Con i suoi partner, la FIM (Fédération Internationale de Motocyclisme), MSMA (Motorcycle Sports Manufacturers’ Association) e IRTA (International Racing Team Association), decide tutto, dal calendario ai regolamenti. Soprattutto, ha sviluppato e professionalizzato queste corse rendendole uno spettacolo tale da rivaleggiare con la Formula 1 e attirare sempre più spettatori nel mondo.

La sua prima incursione in questo mondo risale all’ottobre 1990. Si trattava della risposta a un bando di gara indetto dalla FIM per sviluppare i diritti televisivi per un Gran Premio.

Nel secondo turno di questo bando, al quale hanno risposto sette società, è stata infine scelta la “Dorna Promoción del Deporte”. Promessi 30 milioni di dollari vincendo la concorrenza, tra gli altri, di Bernie Ecclestone e Maurizio Flamini.  Il contratto con la società “Dorna Promoción del Deporte” è stato definitivamente firmato il 26 febbraio 1991 a Madrid dalla FIM. Si finalizza così un contratto relativo ai diritti televisivi e alla commercializzazione delle gare dal 1993 al 1997.

Come nasce Dorna azienda, sconosciuta nei GP?

“Dorna Promoción del Deporte” è stata creata nel 1988 dal gruppo Dorna. Questo a sua volta nasce nel 1974: i fondatori sono Carlos García Pardo, suo fratello Manuel e José Antonio Aguirre. Carlos García Pardo, presidente di Dorna, ingegnere civile e amante dei cavalli, è comunemente noto come un esperto di affari. Sta rapidamente dando vita a molte creazioni commerciali (immobili, stazioni di servizio, media, consulenza), appoggiato dalla banca Banesto (Banco Español de Crédito).

Inizialmente, “Dorna Promoción del Deporte” è guidata da Carlos e Manuel García Pardo, José Luis Peña e José Ramón Guimarans. L’obiettivo, come suggerisce il nome, è di promuovere lo sport, in questo caso gestendo i diritti sportivi e fungendo inizialmente da intermediari nei trasferimenti di calciatori. Carlos García Pardo è però un visionario: capisce subito il potenziale mediatico e finanziario dello sport, in una Spagna ancora nel Medioevo in questo settore.

Negli anni vengono acquisite i diritti pubblicitari di 16 squadre NBA, del Real Madrid ed altre squadre, della Coppa Davis Femminile e della Premier League inglese. Lancia anche il sistema di cartellonistica a rotazione AD Time e lo vende a 11 squadre di baseball americane, oltre al progetto ADO (“Associazione degli Sport Olimpici”. L’acquisizione dei diritti televisivi dei Gran Premi è quindi solo uno dei rami della sua enorme attività.

All’inizio degli anni ’90 “Dorna Promoción del Deporte” è considerata dal suo manager come il terzo gruppo globale di marketing sportivo. Questo spiega in parte una presentazione “pittoresca” alla stampa internazionale nel maggio 1991, preludio al Gran Premio di Spagna a Jerez…

Lo ricorda Nick Harris. “In una conferenza stampa caotica, una società spagnola chiamata Dorna Promoción del Deporte si è presentata. Ha spiegato così l’offerta di 30 milioni di dollari per acquistare i diritti televisivi per i GP, accettata dalla FIM. Il giovane traduttore spagnolo veniva riempito di domande poste ai rappresentanti non di lingua inglese di Dorna. A un certo punto, il direttore del marketing di Dorna, Jaume Roures, ha dato un pugno al tavolo.”

Tutti credevano che fosse stanco di rispondere alle provocazioni dei giornalisti. In realtà cercava di ascoltare la radiocronaca della partita di calcio Cadiz-Barcellona … Dorna infatti era fortemente coinvolta anche nel calcio. Questa terribile presentazione di Dorna Promoción del Deporte viene in seguito dimenticata. La società spagnola, infatti, alza l’asticella a giugno a Jarama, per un Gran Premio europeo in sostituzione della tappa jugoslava a Fiume.

Carmelo Ezpeleta, assunto per gestire la parte motociclistica della società spagnola, ne parla a nome di Dorna Promoción del Deporte. “Non organizziamo la gara, di questo si occupa il RACE (Real Automóvil Club de España). Semplicemente siamo responsabili del suo finanziamento, della ricerca di sponsor e della cura della promozione. Riteniamo che si possa fare molto di più di quanto sia stato fatto finora in questo settore. Attualmente, contribuiamo con tre miliardi di pesetas alla FIM. Quest’ultima si è impegnata a reinvestire  l’80% nello sport, mantenendo solo il 20% per le sue spese. Riteniamo che tutte le obiezioni siano dovute al non conoscersi. Questo non è ovviamente il momento di rivelare la nostra strategia, ma ci sarà più di una sorpresa. Venderemo 15.000 biglietti per la tribuna e 50.000 “Prato”. E pensiamo di poterli vendere tutti.”

Da dove arriva Carmelo Ezpeleta?

Nato nel 1946 a Barcellona, ​​si appassiona agli sport motoristici all’età di 5 anni. Suo padre, un ingegnere militare, lo portò a vedere Juan Manuel Fangio correre in Formula 1 sulla “Diagonale” del circuito di Pedralbes, nella città catalana. In attesa di poter acquistare la sua prima moto (contro il pensiero del padre ma con l’aiuto della madre), Carmelo Ezpeleta si dedica alla “cesta punta” (la palla basca) dove raggiunge un livello nazionale, oltre a continuare i suoi studi di ingegneria. La sua carriera motociclistica però fu molto breve: solo poche gare, la prima in sella a una Montesa 250.

Per la cronaca, 50 anni dopo, Hervé Poncharal e Guy Coulon gli regaleranno lo stesso modello, completamente restaurato. Questa moto si trova tutt’ora nel suo ufficio a Madrid, sede di Dorna Sports.

Carmelo Ezpeleta passò poi alle macchine, nello specifico ad una R8 TS ex Antonio Zanini con cui partecipò ad alcune corse nel 1972 e nel 1973. “Ero molto meglio in macchina che in moto”. Ma ancora una volta questo non è l’inizio di una grande carriera, almeno non direttamente. Indirettamente infatti sarà un elemento chiave per il suo successo attuale.

A quel tempo c’era solo un circuito permanente in Spagna: Jarama, vicino a Madrid. Il giovane Ezepeleta aveva seguito e vinto uno stage in Formula monoposto a Nogaro. Scoprendo così che ci sono circuiti più modesti in Francia: senza tribune, senza torre di controllo e senza box. Decise quindi di costruirne uno vicino a Barcellona, ​​anche se non aveva nemmeno una pesata per finanziarlo…

È lì, a 26 anni, che scopriamo il suo talento imprenditoriale. Un cugino gli dona un terreno non edificabile per costruirci il circuito. Da qui, Carmelo Ezpeleta lancia una sottoscrizione rivolta ai dilettanti ed alle scuderie sportive delle regioni di Barcellona, ​​Aragona, Valencia e delle Baleari, pronte a pagare 20.000 pesetas ciascuna.

Alla fine, 25.000 persone parteciperanno e porteranno in totale 9 milioni di pesetas. Nel settembre 1974, a 150 km a sud di Barcellona, ​​sorgerà il circuito di Calafat!

Animato da questa prima impresa che gli ha anche permesso di dialogare con tutti i rappresentanti degli sport motoristici spagnoli, Carmelo Ezpeleta prenderà poi in mano la gestione del circuito Jarama nella primavera del 1978. Rimarrà lì per 10 anni e, per la cronaca, è in questo periodo che incontrerà sua moglie. Troverà però anche Carlos Sainz nelle vesti di direttore di tutte le attività sportive del Real Automobile Club of Spain (RACE). Oltre al team Ford-RACE che ha schierato Carlos Sainz nel campionato mondiale di rally nel 1987 e 1988.

“Pochi sanno che grazie a Carmelo Ezpeleta sono stato in grado di correre in Coppa del Mondo” ha detto di lui Carlos Sainz. “Senza il suo aiuto probabilmente non sarei stato in grado di arrivare dove sono arrivato. Era il direttore del team Ford quando ho realizzato il mio primo Portogallo. Oggi siamo fortunati ad averlo alla guida di Dorna, la società che gestisce la MotoGP. È sempre un esempio, impari sempre con lui. Questa foto è il mio piccolo omaggio a un grande amico. Grazie mille Carmelo!”

Sarà anche dalla parte di Bernie Ecclestone e delle squadre britanniche unite nella FOCA (Formula One Constructors Association) nel famoso Gran Premio di Spagna “pirata” 1980 a Jarama. Affrontando Ferrari, Renault e le squadre ufficiali favorevoli alla FISA e Jean-Marie Balestre. Come direttore del circuito e rappresentante della RACE, si è offerto invano di pagare le multe inflitte ai piloti che hanno boicottato il briefing. Questo per protestare contro l’annunciata abolizione dei pannelli esterni aerodinamici in F1.

In quanto appassionato, Carmelo Ezpeleta non ha mai abbandonato le corse. Nel 1984 lo troviamo a fianco di Antonio Zanini alla Baja Monteblancos, nella veste di copilota di una Peugeot 505 Turbo. L’anno seguente affianca sempre lo stesso pilota, ma in una Ferrari 308 GTB Michelotto Gruppo B. Partecipa ad un rally-raid di 1000 km partendo da Saragoza, ma si ritirerà a causa di problemi di accensione e surriscaldamento nell’abitacolo.

Nel 1986, ripeterà questa esperienza con Antonio Zanini nella Baja Monteblancos, questa volta su una Ford RS 200 un po’ più adatta della Ferrari… L’anno dopo viene chiamato a supervisionare la creazione del famoso circuito Catalunya-Barcellona a Granollers. Nel 1988 è con Carlos Sainz alla Baja Monteblancos, ancora su una Ford RS 200. Nel marzo 1991 Carmelo Ezpeleta si unisce a Dorna Promoción del Deporte per gestire la parte motociclistica della società spagnola. Si ritrova subito ad affrontare lo strano patto  FIM-Ecclestone-IRTA-Dorna sui diritti televisivi…

“Ecclestone è molto intelligente” ha raccontato Ezpeleta. “Quando si è presentato per assumere i diritti televisivi della FIM, sapendo che i rapporti tra la FIM e IRTA non erano buoni, è andato anche da IRTA e ha acquistato i suoi diritti. Quindi c’erano due contratti: uno con i team, che coinvolgevano Ecclestone, e l’altro con noi. Una cosa non potrebbe essere fatta senza l’altra. La prima apparizione di Dorna nel 1991 a Jerez fu il caos. Tutti erano a favore di Ecclestone. Ma siamo stati fortunati, visto che il Gran Premio di Jugoslavia è stato cancellato a causa della guerra. Pertanto abbiamo chiesto alla FIM di farci fare un Grand Prix a Jarama per sostituirlo. Dorna l’ha organizzato. L’abbiamo fatto molto bene, i piloti erano contenti. Per la stampa, abbiamo realizzato una grande tenda climatizzata. E sembrava che fossimo meno cattivi…”

“Poi, nell’estate del 1991, ero con Ecclestone, che ovviamente già conoscevo. “Senti, Bernie, hai questo e io ho questo. Se ci scontriamo, sarà un casino. Sarà una lotta senza fine. Sei finanziariamente forte, ma Dorna ha Banesto dietro di sé. Proviamo un punto d’incontro.” E l’abbiamo fatto rapidamente. Ma era anche necessario convincere i nemici inconciliabili: FIM e IRTA. Abbiamo discusso fino a dicembre. Abbiamo finalmente trovato un accordo e abbiamo iniziato nel 1992, un anno prima rispetto a quanto previsto dalla FIM. Ho imparato molto da Bernie.”

Il resto della storia è una continua progressione verso la gestione ottimale dei Gran Premi. Fino a mettere in piedi l’attuale organizzazione a quattro teste (Dorna, Irta, FIM e MSMA)  che rende la competizione motociclistica tanto attraente per lo spettatore quanto per l’investitore. Mai il le gare sono state così emozionanti e così redditizie!

Durante questi tre decenni, ovviamente, ci sono stati anche momenti difficili. Sia in pista (i morti, nonostante l’enorme miglioramento della sicurezza) sia fuori pista, ad esempio con il passaggio da Banesto al Banco Santander. Questo quando la banca centrale spagnola scopre che il presidente della banca Banesto, Mario Conde, ha occultato perdite per quasi 4 miliardi di euro.

Nel 1998, per una somma stimata di 80 milioni, CVC (filiale di Citibank) acquistò il 71% di Dorna Promoción del Deporte, in perdita. Il nuovo nome della società spagnola diventa Dorna Sports. Carmelo Ezpeleta ne è il nuovo CEO ed uno dei maggiori azionisti. Nel 2006, CVC Capital Partners ha acquistato SLEC, proprietario della Formula 1, ma la Commissione europea ha pensato che la gestione unica delle due discipline poteva creare un monopolio. Di conseguenza, CVC vende Dorna Sports a Bridgepoint per un importo stimato tra 400 e 500 milioni di euro. Nel 2012, Bridgepoint vende il 39% di Dorna al fondo pensioni canadese CPPIB (Canada Pension Plan Investment Board).

Oggi Dorna Sports è titolare esclusivo dei diritti commerciali e televisivi per il Campionato mondiale FIM Road Racing Grand Prix (MotoGP). Nonché per il Campionato mondiale MOTUL FIM Superbike (WorldSBK), FIM CEV Repsol, Idemitsu Asia Talent Cup, Northern Talent Cup, British Talent Cup. Dorna è stata anche co-organizzatrice della Red Bull MotoGP Rookies Cup sin dalla sua creazione nel 2007. Dal 2019 lo è anche della Coppa del Mondo FIM Enel MotoE. Dorna Sports, che ha un contratto con la FIM, detiene i diritti della MotoGP fino al 2041 e quelli della Superbike fino al 2036.

Attualmente, i principali azionisti dell’azienda sono i fondi gestiti da Bridgepoint Capital e dal Canada Investment Plan Plan Investment Board. Dorna Sports però è gestita concretamente da 4 uomini: Carmelo Ezpeleta (CEO) Enrique Aldama (Chief Operations and Finance), Manel Arroyo e Pau Serracanta (direttori generali). Con l’aiuto di 280 dipendenti a tempo pieno ed altri 300 professionisti part-time.

Tutte le decisioni vengono prese quasi all’unanimità nelle riunioni della Grand Prix Commission, che riunisce Dorna Sports, FIM, MSMA e IRTA. “Abbiamo creato questa commissione, in cui sono presenti tutte le parti. Sono il presidente e ho un voto decisivo, e raggiungendo un accordo con un altro membro, potremmo cambiare ciò che vorremmo. Ma non l’ho mai fatto: mi piace di più negoziare. Preferisco trovare un accordo piuttosto che vincere e deludere molte persone.”

Nonostante la crisi senza precedenti per Covid-19, grazie a questa organizzazione voluta da Carmelo Ezpeleta la storia del Motomondiale può continuare…

L’articolo originale di Marc Sèriau su paddock-gp

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