19 Maggio 2023

MotoGP, la reprimenda di Jarvis: “Non deve succedere come nel calcio”

Lin Jarvis, team principal Yamaha MotoGP, rimbrotta i commissari di gara per l'incoerenza delle decisioni e chiede di trovare una soluzione.

MotoGP, Lin Jarvis

Dopo le controverse sanzioni inflitte alla Yamaha nel GP di Jerez, con il giro lungo inflitto a Fabio Quartararo e Franco Morbidelli, il team principal Lin Jarvis esprime la sua amara opinione. Gli episodi sono stati designati come normali incidenti di gara dagli osservatori esperti e da diversi piloti, ma il FIM MotoGP Stewards Panel si è espresso diversamente.

Nel weekend di Le Mans c’è stato un incontro tra i commissari di gara e i piloti della classe regina. A detta di Fabio Quartararo e altri senza esito positivo. Non è certo un ruolo facile quello del pannello guidato da Freddie Spencer, che di recente ha dovuto subire molte critiche. Le incongruenze di certe decisioni restano ben visibili e i piloti iniziano a perdere fiducia. “Abbiamo certamente bisogno di una revisione approfondita di come si stanno comportando gli steward“, ha commentato Jarvis a Speedweek.com. “Il fattore fondamentale è che la fiducia dei piloti in questo sistema è scomparsa“.

Jarvis bacchetta il FIM Panel MotoGP

Il manager britannico non ha soluzioni e sa quanto sia complicato essere giudica in uno sport come la MotoGP dove si corre a oltre 300 km/h e i contatti sono frequenti. “Ma ci deve essere un modo migliore per migliorare questo tipo di giustizia“. Cominciando dalla ricerca di certi equilibri decisionali e non usando due pesi e due misure. “Non tutti i casi e i piloti sono trattati allo stesso modo… Alcuni incidenti sono puniti, altri no, sebbene abbiano lo stesso peso. A volte vengono imposte sanzioni anche per i contatti più piccoli“.

Dulcis in fundo il FIM Panel MotoGP ha commesso l’errore di notificare la sanzione a Marc Marquez dopo il Gran Premio di Portimao. Lin Jarvis aggiunge: “Si è anche sparsa la voce che gli steward tendano a impressionarsi per le reazioni arrabbiate dei piloti. I commissari devono distinguere tra gesti intenzionali e gesti simulati, come nel calcio. Qualsiasi attaccante che viene colpito anche leggermente alla gamba da un difensore cadrà drammaticamente nell’area di rigore per impressionare l’arbitro e influenzarlo per assegnare un rigore. Ma questi metodi non hanno posto in MotoGP“.

Foto: Yamaha MotoGP

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