22 Luglio 2022

MotoGP, la giusta “miscela” di Albesiano: holeshot-aerodinamica-motore

In MotoGP non vince sempre il più veloce: Romano Albesiano, direttore tecnico Aprilia, spiega l''importanza del motore e dell'aerodinamica.

MotoGP, Maverick Vinales

Romano Albesiano, direttore tecnico Aprilia Racing, ha preso in mano le redini della squadra tecnica dall’arrivo di Massimo Rivola nel 2019. A quel punto l’ingegnere veneto ha focalizzato tutta l’attenzione sullo sviluppo della RS-GP, un prototipo che oggi è in grado di essere da esempio per gli altri costruttori, colossi giapponesi compresi. Aleix Espargarò insegue Fabio Quartararo e la sua Yamaha in vetta alla classifica MotoGP, dopo diverse stagioni in apnea e sempre nelle ultime posizioni di arrivo.

L’ascesa di Aprilia in MotoGP

Il lavoro viene premiato e Aprilia ha avuto il merito di introdurre nuove figure professionali provenienti dalla F1. Hanno accelerato sul progetto del motore arrivando ad una configurazione a 90° del V4, prima di dedicarsi sull’aerodinamica. E quando è stato il momento di doversi adattare ai dispositivi holeshot “sfornati” da Ducati non hanno perso tempo a mettersi alla pari. Anche se dopo la messa al bando dell’abbassatore anteriore in movimento la Casa di Noale ha fatto sentire la sua voce anche contro il Ride Height Device, sistema che abbassa il posteriore della moto in movimento. Lo stesso dispositivo che ha causato l’uscita anticipata di Maverick Vinales al Sachsenring a causa di un malfunzionamento. Fa parte del gioco dell’innovazione tecnologica in continua evoluzione, un rischio che bisogna correre e a volte pagarne il prezzo.

Holeshot e aerodinamica

C’è una netta differenza tra dispositivi di altezza da terra e aerodinamica, secondo Romano Albesiano. “Il Ride Height Device è un grande merito per chiunque abbia avuto questa idea. Migliora le prestazioni? Sì, li migliora un po’“, spiega a Speedweek.com. “Secondo me dovrebbe essere eliminato il prima possibile. Un peccato a causa del costo e perché ci abbiamo lavorato tanto. Non puoi immaginare quanto abbiamo speso per sviluppare questo sistema… Ma non credo sia utile in MotoGP“. Diverso il discorso dell’aerodinamica, molto legata al fattore sicurezza. “Il grosso problema con le moto, comprese le moto da corsa, è la frenata. Rispetto all’auto, il ritardo è molto piccolo. Tutto ciò che è possibile per migliorare il livello di frenata aumenta la sicurezza. Secondo me è giusto sviluppare ulteriormente l’aerodinamica“.

L’importanza del motore

Nella MotoGP di oggi ogni area dei prototipi riveste la sua percentuale di importanza. Yamaha ha deciso di puntare su Luca Marmorini, ex Aprilia, per lo sviluppo del motore. Eppure Fabio Quartararo sta dimostrando che la velocità non è tutto, pur esigendo più cavalli per il suo quattro cilindri in linea. Romano Albesiano svela il “mistero” con dati alla mano. “Nel corso di una stagione, il tempo medio che le MotoGP trascorrono con l’acceleratore completamente aperto è compreso tra l’8 e il 14%. Poi ci sono le eccezioni di Spielberg e Buriram, che è circa il 24%. Inoltre, le moto sono inclinate di oltre il 30% durante la stagione. In altre parole, dodici per cento in media per giro, dipende dalle prestazioni della potenza del motore. Durante il resto del giro le prestazioni della moto dipendono da un altro fattore”, ha concluso il direttore tecnico di Aprilia. “Ovviamente un motore potente è importante perché il 12% non è una percentuale trascurabile e devi anche tenere conto del fatto che un motore potente aiuta nei sorpassi“.

Lascia un commento