29 Gennaio 2023

MotoGP, KTM e l’impatto italiano: “Ogni sviluppo va nella giusta direzione”

Gli ultimi innesti tecnici in casa KTM significano progressi importanti. Lo conferma Brad Binder: "Non sono spari nel buio."

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Negli ultimi anni in particolare c’è stato un certo movimento dall’Italia verso l’Austria. Nello specifico, uomini chiave Ducati migrati verso KTM. Due esempi di peso sono Fabiano Sterlacchini ed il team manager Francesco Guidotti, entrambi arrivati dal team satellite Pramac. Quest’anno si aggiungono anche il pilota Jack Miller, il suo capotecnico Christian Pupulin ed infine Alberto Giribuola, ex capotecnico di Bastianini. Cambiamenti interessanti che possono favorire il cammino verso gli obiettivi prefissati: vertici e piloti del marchio austriaco hanno detto chiaramente che vogliono inserirsi nella lotta per il titolo.

Impatto italiano

Brad Binder in particolare, l’unica conferma per il 2023, è il grande candidato per realizzare i sogni di gloria di KTM. L’ex iridato Moto3 lo sa bene e ha già chiarito che il sesto posto iridato ormai gli sta stretto. Come accennato, ci sono alcuni cambiamenti riguardo il personale tecnico: un’onda italiana, anzi rosso Ducati, che Binder vede in maniera decisamente positiva. “Ci sono tanti volti nuovi e quindi qualche cambiamento” ha confermato il #33 di casa KTM. Qual è stato l’impatto? “Quando sviluppiamo qualcosa non si tratta di uno sparo nel buio, tutto quello che portano ha il suo scopo. Le novità arrivano in maniera un po’ più lenta, ma quando arrivano significano un passo nella giusta direzione.” Sottolineando anche che “Invece di provare in ogni GP siamo stati un po’ più stabili. Gli aggiornamenti poi erano prevalentemente novità positive per noi.” C’è ancora qualcosa da sistemare, la RC16 non è perfetta, ma un primo passo importante è un maggiore “ordine” raggiunto all’interno dello staff del progetto MotoGP.

KTM vuole sfidare la Rossa

“Se Ducati li ha lasciati andare, vuol dire che è abbastanza forte per procedere anche senza questi uomini chiave” ha dichiarato Francesco Guidotti, parlando degli ultimi innesti citati. “Hanno ormai un metodo di lavoro tale da poter sostituire gli uomini senza soffrire troppo. Sfortunatamente!” Il team manager KTM si lascia sfuggire una battuta, ma conosce bene il valore di Ducati. La speranza però è che gli ultimi arrivi in squadra siano determinati per quegli importanti passi avanti tanto cercati. Come evidenziato anche da Binder, ci sono già stati vari cambiamenti. “Per esempio, Giribuola è ora tecnico delle prestazioni, un ruolo che prima non esisteva neanche nel team” ha specificato Guidotti. Pezzi di un puzzle da sistemare per arrivare a sfidare il suo ex marchio, ormai diventato il riferimento della categoria. Il 2023, il settimo anno del progetto MotoGP, sarà molto importante in questo senso.

Foto: motogp.com

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