21 Marzo 2022

MotoGP, KTM fa già paura. Guidotti: “Aspettiamo, ma che partenza!”

Il trionfo di Oliveira in Indonesia è un altro segnale importante da parte di KTM. Guidotti predica cautela, ma non nasconde l'emozione per un avvio stellare.

ktm binder oliveira motogp

Stiamo parlando di due Gran Premi, ma c’è un costruttore in particolare su cui vale la pena di soffermarsi di più. In mezzo alle varie Ducati, Yamaha, Honda e Suzuki, zitto zitto sta spuntando anche il marchio più giovane della MotoGP, ovvero KTM. Un podio su un tracciato ostico, una vittoria sulle acque di una nuova pista, la leadership provvisoria nelle classifiche costruttori e squadre per la prima volta in top class. Motivi già sufficienti per far suonare un piccolo campanello d’allarme per i rivali. Le altre case dovranno iniziare ad osservare più attentamente la coppia d’assi schierata da Mattinghofen.

Dritto e rovescio

KTM è reduce da un Gran Premio a due facce per quanto riguarda la squadra ufficiale. Per Miguel Oliveira tutto è andato perfettamente: il pilota portoghese è scattato in maniera ottimale, si è agganciato a Miller in testa, se n’è poi liberato ed è volato indisturbato verso il trionfo. Rispondendo ad una domanda silenziosa postagli da team e marchio, che volevano anche un suo segnale dopo l’acuto di Brad Binder. Per quanto riguarda il sudafricano, è stata una domenica da dimenticare sul piano tecnico. Nello specifico l’abbassatore, attivato ad inizio GP, si è subito bloccato e così è rimasto per tutta la gara! Il fatto che Binder 8°, lottando anche con un agguerrito gruppetto (fratello compreso) a caccia di quel piazzamento, è decisamente eroico, quasi una vittoria. Tolto lo sfortunato zero di Oliveira in Qatar, è davvero una partenza sprint per le due grandi speranze del costruttore austriaco.

Sorrisi al vertice

Che il dream team, riunito dopo aver brillato nelle classi minori, abbia dato già queste risposte nei primi due GP ha certo mandato l’umore alle stelle. Francesco Guidotti, neo team manager, si è fatto portavoce della situazione attuale. “Miguel era davvero carico fin dal venerdì mattina, ha spinto in ogni condizione: se lo meritava, così come tutti. Dalle persone attorno a lui a chi è a casa a progettare ed a sviluppare la moto.” Ora si può cominciare a guardare molto più in alto? Guidotti ci va cauto. “Forse non è ancora il momento. Sappiamo che le prime gare sono sempre particolari: procediamo un GP alla volta, per il resto aspettiamo almeno metà stagione. Certo è che non avrei potuto sperare in una partenza migliore!” In KTM è lecito sognare un po’ di più.

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