6 Maggio 2022

MotoGP, Jorge Lorenzo: “Non ero una persona facile per tecnici e rivali”

Jorge Lorenzo ultima 'MotoGP Legend' dopo la cerimonia a Jerez: il campione ripercorre alcuni momenti salienti della sua carriera.

MotoGP, Jorge Lorenzo

A Jerez è stato anche il giorno di Jorge Lorenzo, nominato ‘MotoGP Legend’, dopo una carriera che ha contato 297 GP, 69 pole, 68 vittorie, 152 podi e cinque titoli mondiali. Nel novembre 2019 ha indetto una conferenza stampa a Valencia per annuncia l’addio alle corse, l’inizio di una nuova vita per il maiorchino che, dopo aver provato a non staccare definitivamente la spina vestendo i panni del collaudatore per Yamaha, ha scelto di puntare i suoi progetti professionali su altri settori. Investimenti finanziari, commentatore TV, corse automobilistiche… Un ritorno nel paddock? Non sembra previsto

I momenti clou della Leggenda MotoGP

Tre gli episodi che hanno segnato indelebilmente i suoi 18 anni nel Motomondiale. “La mia prima vittoria in Brasile nel 2013 (classe 125, ndr), da allora ho capito che avrei potuto guadagnarmi da vivere correndo. Poi il titolo iridato 2005 nella classe 250 e la prima vittoria mondiale in MotoGP nel 2010. Dopo di che ho provato a ripetere il successo, cosa che ho fatto“. L’incidente di Assen nel 2013 sicuramente è un altro capitolo fondamentale della sua carriera. “Volevo essere campione del mondo e Dani Pedrosa era in testa al campionato. Non volevo perdere troppi punti, ma il dolore era così grande che non volevo aspettare fino a lunedì per operarmi. Abbiamo quindi organizzato un volo privato e sono stato operato durante la notte. Siccome mi sentivo bene volevo provarci, avevo 25 anni all’epoca e arrivai quinto. Non credo che questo accadrà di nuovo, è una cosa troppo folle. Purtroppo nella gara successiva al Sachsenring sono caduto un’altra volta“.

Il ritorno nel paddock

I suoi genitori hanno rivestito un ruolo importante nella sua crescita di uomo e pilota. Il padre lo ha traghettato sulle piste da ragazzino, “senza di lui non sarei qui“, anche se il rapporto è andato un po’ deteriorandosi nel tempo. In occasione della cerimonia di Jerez erano presenti soltanto sua madre e la sorella. “Ma ci sono state molte persone importanti nel corso della mia carriera, come i miei manager, che hanno contribuito al mio successo“. Molti fan sognano ancora di rivederlo in MotoGP come tecnico o collaudatore, ma non rientra nei programmi a medio termine di Jorge Lorenzo, contento del suo nuovo ruolo di commentatore per Dazn. “Sono tornato nel paddock in Qatar e lo farò al Mugello e per altre cinque gare. Sono felice di poter condividere la mia esperienza“.

Il carattere di Jorge Lorenzo

Il pentacampione sarà ricordato anche per il suo carattere forte e per questo si è attirato anche qualche antipatia. Sia tra i fan, che tra gli avversari e gli uomini con cui ha lavorato ai box. “So di non essere una persona particolarmente facile con cui convivere, sia per gli ingegneri, sia per i meccanici, così come per i miei rivali. Avevo le mie idee ed ero molto diretto quando le esprimevo. Professionalmente, penso che la maggior parte dei miei avversari sia d’accordo sul fatto che fossi molto determinato, soprattutto negli ultimi dieci anni della mia carriera“. Dopo l’addio alla MotoGP il suo modo di essere e di fare è cambiato: “Da quando sono andato in pensione sono molto più tranquillo. Metto meno pressione sulle persone intorno a me, soprattutto perché la mia vita adesso è molto più facile. Posso organizzarmi come ritengo opportuno, senza alcuno stress. Prima ero sempre molto concentrato, a volte anche un po’ scontroso se le cose non andavano per il verso giusto“.

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