3 Giugno 2019

MotoGP, Jorge Lorenzo in Giappone per il piano B

Jorge Lorenzo vola da Honda in Giappone per studiare le modifiche ergonomiche alla RC213V e non solo. In Catalunya con una nuova carenatura aerodinamica

Jorge Lorenzo al Mugello

Jorge Lorenzo vola verso il Giappone dopo il 13° posto al Mugello. Nelle prime sei gare mai una top ten per il maiorchino ma, al contrario di quanto ipotizzato da Giacomo Agostini su TV8, non andrà a rescindere il contratto. Per il prossimo anno le selle dei team ufficiali sono occupate, pur volendo ipotizzare un colpo di coda dovrà attendere il 2021. Ma in realtà il maiorchino vuole dimostrare di essere non solo un pluricampione, ma anche un ottimo collaudatore. L’impresa gli è riuscita con Yamaha nel 2010, con Ducati un anno fa, vuole riprovarci con la RC213V.

Ergonomia personalizzata per Lorenzo

Ho bisogno di una moto che non richieda molto sforzo fisico“, ha detto Lorenzo agli ingegneri della HRC, che si occupano delle gare in Europa. Ma hanno suggerito di andare in Giappone per dare spiegazioni più dettagliate, soprattutto su ergonomia e aerodinamica. Strano non sia avvenuto prima. Nella terra del Sol Levante troverà anche Stefan Bradl che sta attualmente testando la moto per la 8 Ore di Suzuka. “Finora non abbiamo fatto progressi significativi sulla moto“, ha dichiarato il maiorchino. “Ecco perché partirò in Giappone, che ritengo sia la soluzione migliore. Mi piacerebbe pensare insieme ai dirigenti della Honda e vedere come possiamo ottenere una soluzione migliore il prima possibile. Ad esempio, ho bisogno di una posizione di guida diversa“.

Il piano B

Al Mugello ha dovuto cedere all’Aprilia di Espargarò e alla Suzuki di Joan Mir, impossibile continuare su questa strada. In vista del test in Catalunya in programma fra 14 giorni potrebbe esordire una nuova carenatura aerodinamica, ma serve massima precisione. Non saranno ammesse ulteriori modifiche fino alla fine del Mondiale, per questo motivo potrebbe provare le nuove soluzioni già dal venerdì di gara. La RC213V si sta rivelando una moto più fisica della Ducati, ma al suo arrivo veniva considerato la guida numero uno. In Repsol Honda la situazione è diversa, ma un piano B è possibile: “Se una fabbrica può farlo, per potenziale economico e storia, cerca di soddisfare entrambi i piloti. Logicamente il pilota numero uno, che sta vincendo gare e campionati e guida in modo eccellente, resta la priorità – ha aggiunto Jorge Lorenzo -. Ma puoi fare un piano diverso, per soddisfare anche il suo secondo pilota ufficiale e rendere la moto più facile per tutti i piloti, come ha fatto attualmente la Ducati. Mi fido della Honda, mi hanno trasmesso la loro volontà e vedremo nel tempo se sarà così“.

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