12 Gennaio 2021

MotoGP, Joan Mir e la magia del sorpasso su Valentino Rossi

Joan Mir ritorna sul sorpasso a Valentino Rossi nel GP di Misano. Il campione MotoGP a muso duro contro l'ex maestro Chicho Lorenzo.

Joan Mir campione MotoGP 2020

Due titoli mondiali in cinque stagioni nel Motomondiale. Joan Mir, neo campione MotoGP, ha saputo approfittare dell’assenza di Marc Marquez, impresa non riuscita ai più accreditati Vinales, Dovizioso, Quartararo, Rossi. Ha commosso il paddock nella penultima gara di Valencia, quando con il settimo posto ha conquistato la certezza matematica del primato in classifica. Dietro l’abbraccio con i genitori si celava una giovinezza di sacrifici e lavoro. “Mia madre non viene mai alle gare. Non guarda mai le gare. Invece, guarda solo i risultati“.

Un trionfo raggiunto passo dopo passo, in maniera lenta ma costante, con una sola vittoria stagionale. Ha preso fiducia con il podio in Austria, la settimana dopo ha mancato il gradino più alto per colpa di una bandiera rossa. Poi il doppio podio di Misano, con quel sorpasso su Valentino Rossi all’ultima curva che gli ha sbalzato il morale alle stelle. Un sogno che aveva da fanciullo che ha dato il via alla cavalcata trionfale. “Non ho poster. Ecco perché a casa ho una collezione di motociclette di Valentino Rossi. Da bambino volevo questa collezione e ce l’ho ancora“, riporta Motorsport-Total.com. E nelle ultime ore ha ricordato quel momento magico anche sul suo profilo Instagram: “È stato emozionante fare quel sorpasso finale a Valentino!

Il rapporto difficile con Chicho

Cresciuto alla scuola di Chicho Lorenzo, se ne è separato poco dopo. Il rapporto fra i due non è mai stato rose e fiori e di recente lo si è notato. Il vecchio maestro rivendicava una parte di merito per il suo titolo MotoGP, l’ex allievo si è ripreso quanto meritato con il solo sudore della sua fronte. “Il padre di Jorge ha detto che non prendevo troppo sul serio quello che stavo facendo“, ricorda il campione della Suzuki. “Ho lavorato più duramente degli altri in questo periodo. Non voglio sentire commenti del genere. Mi ha giudicato in base al mio primo anno da pilota. Non puoi aspettarti che un bambino di nove anni prenda tutto molto sul serio“.

A quella età non si possono avere le idee chiare, ogni fanciullo si ritrova a fare i conti tra sogni e realtà. E se son rose fioriranno… “In quel momento non sapevo cosa volessi. Se continuare con la scuola o proseguire con le motociclette. Non ne ero sicuro. Chico lo ha riconosciuto. Ma poi è scomparso perché lavoravo con altre persone – ha concluso Joan Mir -. Queste persone hanno sempre pensato che io lavorassi più degli altri“.

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