13 Marzo 2020

MotoGP, Jerez chiude il circuito. Argentina a novembre preoccupa Michelin

Stagione MotoGP sempre più in bilico. Chiude per 15 giorni il circuito di Jerez, i cambiamenti in calendario preoccupano piloti e addetti ai lavori.

MotoGP, Circuito di Jerez

La prossima tappa MotoGP da annullare è quella dell’1 al 3 maggio a Jerez de la Frontera. Non sembrano esserci alternative, dal momento che il coronavirus si sta allargando a macchia d’olio anche in Spagna. Sospese anche le partite di calcio a porte chiuse, nelle ultime 24 ore la penisola iberica conta 723 persone infette in più, con un totale  3.590 persone contagiati.

Il circuito di Jerez chiude i battenti per 15 giorni dopo i test MotoE conclusi nella giornata di giovedì 12 marzo. Con la chiusura provvisoria dell’autodromo ‘Angel Nieto’, sembra improbabile prevedere un inizio di campionato MotoGP. Prevedibile un ulteriore prolungamento della chiusura del tracciato andaluso. La gara del mondiale Superbike a Jerez, in programma il 27 marzo, è già stata rinviata a ottobre (23-25 ​​ottobre). Annullato anche il test della MotoGP previsto dal 18 al 20 marzo con Stefan Bradl al lavoro per il team Honda. Il secondo test MotoE (dall’8 al 10 aprile) potrebbe non essere più necessario alla luce dei recenti sviluppi.

CALENDARIO MOTOGP IN BILICO

La stagione 2020 di MotoGP appare sempre più remota. L’Italia ancora deve raggiungere il suo picco di contagi da coronavirus. Spagna, Francia, Germania e Austria sono solo nella prima fase di allarme. Carmelo Ezpeleta prevede un Mondiale ridotto a poche gare, ma molto dipenderà dall’evolversi della pandemia che potrebbe espandersi in base all’alternarsi delle stagioni. A causa delle chiusure delle frontiere, parte delle squadre potrebbe non partecipare agli eventi. L’Italia è nell’occhio del ciclone, la Repubblica Ceca e la Slovacchia bloccano i confini, l’Austria ha annunciato nuove misure per oggi. Il ministro degli interni tedesco Seehofer ha incaricato di intensificare nuovamente i controlli a tutte le frontiere interne.

Infine restano perplessità sulle nuove date in calendario. Correre a Valencia alla fine di novembre mette a serio rischio l’incolumità dei piloti per lo scarso grip. Invece correre in Argentina il 22 novembre significa fare i conti con temperature dell’asfalto prossime o superiori ai 50°C. Dunlop e Michelin, secondo Speedweek.com, avrebbero espresso già le loro preoccupazioni per l’appuntamento di Río Hondo. E tra i fan serpeggia il timore che il campionato di MotoGP venga definitivamente annullato per il 2020.

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