31 Gennaio 2021

MotoGP, il gioco delle coppie: Valentino Rossi ago della bilancia

I sei costruttori MotoGP alla ricerca di un team satellite. Per Valentino Rossi e la VR46 la priorità è Yamaha, ma bisogna fare i conti con Petronas SRT.

MotoGP, Valentino Rossi

Nel paddock della MotoGP assisteremo al “gioco delle coppie” fra i sei costruttori e i rispettivi team satelliti. In attesa che Valentino Rossi ufficializzi il team VR46, che sostituirà Avintia, restano alcuni nodi da sciogliere. Ad oggi le certezze sono due, forse tre. Tech3 ha rinnovato con  Dorna fino al 2026 e Pit Beirer gli ha promesso verbalmente un contratto della medesima durata. Hervé Poncharal ha intenzione di chiudere la carriera manageriale con la casa di Mattighofen e sembra possa riuscirci. Seconda certezza: il team di Lucio Cecchinello LCR resterà in orbita HRC almeno fino alla fine del 2022, con l’obiettivo di prolungare una collaborazione che va avanti dal 2006.

Ancora più consolidata la partnership di Pramac Racing con Ducati che risale al 2004. L’obiettivo della squadra di Paolo Campinoti è conquistare la prima vittoria. Nell’ultima stagione è andata molto vicina con Jack Miller, quest’anno ci riproveranno con Johann Zarco e Jorge Martin. A disposizione due Desmosedici GP ufficiali e un patto di ferro con Borgo Panigale che è destinato a rinnovarsi. Anche se il boss del team ha provato a dialogare con Suzuki…

La “novità” sarà Gresini Racing di Fausto Gresini, il manager emiliano che continua a lottare contro il Covid-19. Dal 1997 è presente in Top Class come “capogruppo”, con Honda fino al 2014, da sette anni con Aprilia. Il 2021 sarà l’ultima stagione MotoGP che lo vedrà legato alla casa di Noale, poi avrà due moto proprie, ma ancora non sappiamo con quale costruttore. Purtroppo le sue condizioni di salute stanno rallentando un po’ le trattative, anche se può contare sul suo braccio destro, l’amministratore delegato Carlo Merlini. Due le opzioni più probabili: Ducati e Suzuki.

VR46 centro satellite “gravitazionale”

Il team Esponsorama di Raul Romero è destinato all’estinzione, ma proseguirà il suo iter nelle classi Moto2 e Moto3. Con l’addio del main sponsor Avintia l’azienda riscontra problemi finanziari, quindi è inevitabile mollare la presa sulla MotoGP. A prendere le due selle libere sarà la VR46 di Valentino Rossi, impegnato a trovare sponsor di un certo peso per il suo ingresso. Secondo voci di corridoio non ci sarebbero più dubbi sulla sua ascesa in classe regina, ma resta il dilemma sul nome della casa che dovrà fornirgli materiale tecnico. Si apre una sfida intestina con Petronas SRT all’ombra della Yamaha. Lin Jarvis ha già fatto sapere che non ha nessuna intenzione di “imbeccare” due team privati. Il gruppo malese di Razlan Razali non solo ha raccolto ottimi risultati nel biennio 2019-2020, ma è una garanzia sotto il profilo finaziario.

Razali non fa mistero dei suoi dialoghi con Suzuki, anche se la priorità resta Yamaha. Valentino Rossi ha tre opzioni: Ducati, Yamaha e Suzuki. La partenza di Davide Brivio sembra complicare la strada che porta ad Hamamatsu. Altrettanto complicata la strada che porta a Borgo Panigale, a meno che non ci sia un voltafaccia di Paolo Campinoti… Quindi tutto resta avvolto nell’incertezza, ma qualche incrocio “pericoloso” fra la VR46 e Petronas SRT è diplomaticamente certo.

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2 commenti

  1. fabu ha detto:

    VR46-Suzuki, la più affascinante. Una vera sfida, e si sa che a Rossi le sfide piacciano particolarmente.

    • makitari_15179021 ha detto:

      Miè oscuro il mondo delle trattative … segrete … tra team e piloti … tutto può succedere … ma credo che Suzu stia incassando la batosta DB e non pensi molto al mercato piloti …