20 Gennaio 2022

MotoGP, i super poteri dei piloti: il segreto sta negli occhi

I piloti della MotoGP hanno una capacità "disumana" nel non sbattere le palpebre: possono restare fino a nove minuti senza battere ciglio.

MotoGP Marc Marquez

Sentiamo spesso dire che i piloti sono fatti di un’altra pasta e c’è qualcosa di vero. Secondo alcune ricerche svolte da SIFI (Società Industria Farmaceutica Italiana) in collaborazione con il team LCR, i piloti MotoGP sbattono le palpebre meno volte dei piloti Moto2 e Moto3. In genere tutti i piloti sbattono le palpebre meno volte della gente comune. Se così non fosse il rischio di incidenti sarebbe molto più elevato: una frazione di secondo può costare cara a chi viaggia a velocità sostenute.

Un battito di ciglia dura 0,15 secondi. I piloti MotoGP sbattono le di rado le palpebre, arrivando fino ad un massimo di 540 secondi senza chiudere occhio! Numeri che vengono forniti da SIFI, specializzata in oftalmologia, il cui marchio compare nel box LCR Honda di Lucio Cecchinello. L’azienda ha studiato gli intervalli tra due ammiccamenti, prima della gara e 30 minuti dopo. Cal Crutchlow è stato il primo ad essere esaminato al GP di Valencia 2015. Takaaki Nakagami nel 2018 e nel 2019 tutti i piloti di Moto3, Moto2 e MotoGP.

I primi dati sullo studio dei piloti

Secondo quanto emerso dallo studio i piloti MotoGP sbattono le palpebre meno frequentemente dei piloti delle classi minori. Non solo quando sono in pista, ma anche quando non guidano. Inoltre nessuno di loro soffre di arrossamenti, infiammazioni o irritazioni nonostante il vento contrario. A dare una possibile spiegazione è il professor Stefano Barabino al portale Motorrad. “Il loro liquido lacrimale è particolarmente ricco di lipidi, quindi il film lacrimale sull’occhio non si rompe e non devono battere le palpebre. Un’altra ipotesi è che abbiano questo riflesso nel cervello per sopravvivere“.

Carmelo Chines, comproprietario dell’azienda italiana Sifi, rivela che l’obiettivo è capire se si può lavorare con piccoli accorgimenti, esercizi o colliri per contrastare la stanchezza, gli occhi secchi o infiammati e il deterioramento della vista. Si tratta solo di un primo passo verso ulteriori studi, negli ultimi due anni rallentati dall’emergenza Covid-19. “Sono previsti metodi di allenamento per gli occhi per il 2022 e il 2023… Abbiamo sviluppato le basi per ulteriori attività nei prossimi due anni. In futuro, vogliamo concentrarci principalmente sulle aree della concentrazione, della vista e dell’allenamento degli occhi“.

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