9 Gennaio 2014

MotoGP: i Rookie della stagione 2014, Pol Espargaro

Campione Moto2 in carica, all'esordio con Yamaha Tech 3

Campione del Mondo Moto2 in carica, 1’31″533 all’esordio assoluto in sella alla Yamaha M1 a Valencia. Con questo biglietto da visita Pol Espargaro si presenterà quest’anno nella top class in qualità di candidato #1 alla conquista del prestigioso riconoscimento di “Rookie of the Year”, non soltanto per lo status di pilota “Factory” in sella ad una Yamaha YZR M1 ottimamente preparata dal team Monster Yamaha Tech 3. Artefice di una sensazionale stagione 2013 nella “middle class” coronata con la conquista del primo titolo iridato in carriera riuscendo, nel corso della stagione, a concretizzare una proverbiale “Remontada” nelle ultime gare recuperando ben 38 punti di svantaggio nei confronti di Scott Redding, “Polyccio” sarà senza alcun dubbio tra gli osservati speciali della MotoGP 2014. Tra i migliori prodotti della “Cantera” del motociclismo iberico tra i piloti nati nei primi anni ’90, Espargaro è sempre stato uno dei talenti seguiti con maggior attenzione sin dal suo esordio, a 15 anni appena compiuti, nel mondiale 125cc 2006. Rivale di Marc Marquez (riuscendo, a più riprese, a batterlo) ai tempi della PreGP iberica, il percorso di Pol verso l’olimpo del motociclismo inizia il 10 giugno 1991 a Granollers, data e luogo di nascita a pochi kilometri dal Circuit de Catalunya di Montmelò. Seguendo le “orme” del fratello maggiore Aleix, già a 2 anni Pol era in sella ad una piccola moto (comprensibilmente con le rotelle), per poi a 4 anni compiuti prender parte alla prima gara nel “Mini” Enduro della Catalogna. Nel fuoristrada Espargaro ha mosso i suoi primi passi nel motociclismo spaziando tra Trial, Enduro, Motocross “Juniores”, con la naturale evoluzione nel Supermotard a 8 anni compiuti con la conquista della Copa Rieju ed, al contempo, il trionfale esordio nella velocità con l’affermazione nella Conti Cup, da sempre tra i monomarca per giovanissimi meglio riusciti del Vecchio Continente. Conseguite le prime vittorie “su pista”, in questa specialità Pol aveva deciso di indirizzare la propria carriera: nel 2004 trionfa nel Campionato Catalano PreGP, si guadagna il supporto della RACC (la Federazione Motociclistica della Catalunya) e l’apporto di un “top manager” quale Daniel Amatriain in illustre compagnia di Jorge Lorenzo. Sotto le insegne del Team RACC Derbi ci mette due anni a laurearsi Campione del CEV 125, esattamente un biennio dopo il successo del fratello Aleix: conquista cinque vittorie consecutive nelle prime cinque gare (doppietta ad Albacete, vittorie a Jerez, Barcellona e Valencia), porta a casa il titolo davanti a Tito Rabat e Jonas Folger guadagnandosi l’opportunità di esordire nel mondiale 125cc a stagione 2006 in corso, ma riuscendo subito a stupire in positivo. Al debutto assoluto da wild card, sempre schiarato dal Team RACC Derbi al Circuit de Catalunya, conclude 13°, diventando all’epoca il più giovane pilota iberico a conquistare punti mondiale. Grazie al team Campetella prenderà parte ad altre 6 gare non concomitanti con il CEV (Brno, Sepang, Phillip Island, Motegi, Estoril e Valencia), archiviando questa prima esperienza nel Motomondiale con ben 19 punti raccolti in soltanto 7 round disputati. Sotto l’ala di Dani Amatriain e con il team Campetella nel 2007 affronta la sua prima stagione completa nel Motomondiale con una Aprilia RSW vestita da prestigiosissimi sponsor quali Belson, Lotus e del RACC Automóvil Club, con l’obiettivo di maturar esperienza e di crescere “step-by-step” in una categoria all’epoca ancora di “vecchie volpi” e “specialisti” della ottavo di litro. Le difficoltà non mancano, ma Polyccio si riconferma tra i piloti da tenere sotto stretta osservazione: in Qatar è 7° assoluto, sfiora il podio (!) poche settimane più tardi con il 4° posto a Jerez, ogni weekend chiude in zona punti eccezion fatta per Donington Park e Sachsenring. Più che una presenza fissa della top-10, Espargaro ormai lotta per la top-5, tanto da far suo ad Estoril il suo primo podio mondiale (3°, ma in piena corsa per una vittoria sfumata soltanto al photofinish), chiudere l’anno in 9° posizione con 110 punti raccolti ed il prestigioso riconoscimento di “Rookie of the Year”. L’ormai 17enne pilota catalano è una splendida realtà della “entry class”, meritevole di una moto ufficiale per il 2008. Il suo manager Amatriain, diventato nel frattempo responsabile dell’impegno Derbi nella ottavo di litro, non può che promuoverlo al team ufficiale Belson Derbi per l’anno nuovo passando questa volta da una RSW ad una più competitiva RSA “Factory”. Una moto dall’elevato potenziale, ma per un giovanissimo come lui più problematica da metter a punto: spesso rallentato da problemi tecnici, ci mette qualche gara a trovar le misure, ma si prende le sue soddisfazioni in corso d’opera con diverse prestazioni da rimarcare. La svolta in positivo si registra con l’inizio dell’estate: al Mugello torna sul podio, poco dopo nella “sua” Montmelò conquista la prima pole in carriera nel Motomondiale e sfiora la vittoria in gara. Il peggio sembrava ormai superato, ma nuovamente Espargaro infila una gara al di sotto le aspettative tanto da salvare il salvabile soltanto con una pole ed annesso podio ad Indianapolis, concludendo la stagione al nono posto nella generale dopo ambizioni da top-3. Un secondo anno nel Motomondiale non facile, con il terzo che si era altrettanto prospettato in salita. Così come il fratello Aleix e Jorge Lorenzo, alla vigilia del campionato divorzia con il manager Dani Amatriain, si ritrova per qualche settimana persino “a piedi”: ci penserà il rinomato Karlos Arguiñano a rilevare l’attività sportiva Derbi nel mondiale 125cc sotto le insegne del proprio team Bainet, grazie anche all’apporto del compianto Ginés Girado e di Pedro Quijada, responsabile del brand Derbi. Tutto risolto giusto in tempo per correre la “gara sprint” a Losail conclusasi al quarto posto e, poche settimane più tardi, salire sul podio (3°) a Motegi. Così come nella passata stagione, “Polyccio” e tutto il team Bainet Derbi incontra più problemi del previsto inanellando una serie di otto gare al di sotto dei propositi iniziali, sempre giù dal podio non oltre il quinto posto sul traguardo. Nuovamente la “svolta” arriva in piena estate, dando vita ad un travolgente finalmente di campionato tutto in crescendo. Ad Indianapolis, ormai la “sua” pista, conquista la prima vittoria in carriera nel Motomondiale regolando in volata Bradley Smith e Simone Corsi. Lotta per la vittoria dopo esser scattato dalla pole nuovamente a Misano, ma un contatto all’ultimo giro con Andrea Iannone (ed una coda infinita di polemiche per alcune dichiarazioni di quest’ultimo) lo obbliga alla resa. Riuscirà a rifarsi ad Estoril aggiudicandosi la seconda vittoria stagionale ed in carriera nel Motomondiale, scattando nuovamente dalla pole a Phillip Island (4° sul traguardo), per poi salire sul podio nelle restanti due gare di Sepang e Valencia, viatico per concluder 4° assoluto in campionato e proporsi tra i legittimi pretendenti al titolo iridato per il 2010. Resta con il team Bainet Derbi (che nel frattempo, grazie ad un importante accordo di sponsorizzazione, assume la denominazione di “Tuenti Racing”) e sin dall’esordio stagionale di Losail è in piena corsa per il titolo in uno dei campionati più avvincenti dell’ultimo periodo con il confronto-a-quattro per la vittoria tra Nico Terol, Marc Marquez, Bradley Smith ed, ovviamente, lo stesso “Polyccio”. Al terzo anno con una Derbi RSA il catalano si ritrova tuttavia giù dal podio in Qatar, ma a Jerez e Le Mans conquista due vittorie e vola in testa alla classifica. Sembra l’anno giusto per Espargaro che sbaglia poco, nulla: infila una serie di quattro podi consecutivi, ma è la battuta d’arresto al Sachsenring ad imporgli una nuova “Remuntada”. A Brno e nella “sua” Indianapolis torna nelle posizioni di vertice, vince al MotorLand Aragon, ma proprio quando il sogno mondiale sembrava possibile ad Estoril, nel gran giorno di Marc Marquez, non va oltre il 10° posto e si vede precluse le proprie chance iridate nel gran finale di Valencia dove conclude 2° in gara e 3° in campionato. Va così in archivio la quadriennale esperienza nella ottavo di litro, con il 2011 che riserva la promozione in Moto2 con Speed Up grazie al supporto dei suoi principali main sponsor Tuenti e HP. Il passaggio alle 600cc 4 tempi non è facile, a maggior ragione in un campionato dall’altissimo livello e con caratteristiche ben diverse rispetto alle 125cc 2 tempi condotte per sei anni di fila. Nella prima metà della stagione spesso e malvolentieri naviga fuori dalla zona punti con poche eccezioni (il convincente 6° posto ad Estorlil), nuovamente la svolta arriva in piena estate. Ad Indianapolis sale sul podio, conclude secondo, iniziando una seconda parte del campionato con qualche exploit da rimarcare come il terzo posto conseguito a Sepang. Sono soltanto 75 i punti raccolti in questo suo primo anno di Moto2 conclusosi con il 13° posto finale, ponendo le basi per un 2012 da protagonista: nonostante un contratto in essere con Speed Up, passa al team di Sito Pons con una competitiva KALEX e “cambia marcia”. Dopo promettenti test invernali si presenta in Qatar tra i potenziali favoriti: è secondo in gara (preceduto dal solo Marc Marquez), ma a Jerez, poco prima dell’esposizione della bandiera rossa per pioggia, si ritrova in testa e conquista così la prima vittoria in carriera tra le Moto2. Si ripeterà anche a Silverstone, Aragon e Phillip Island, inanella in piena estate una serie di 6 podi consecutivi, ma è costretto a cedere il titolo a Marc Marquez con il quale era giunto al contatto in gara a Barcellona perdendo punti pesanti nella corsa al titolo. Da vice-Campione in carica si presenta quest’anno da favorito ed il resto è storia recente: Pol Espargaro è il nuovo Campione del Mondo Moto2, ora atteso protagonista in MotoGP per il 2014 con il Team Tech 3 ed un contratto biennale-diretto con Yamaha in tasca.

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