5 Marzo 2020

MotoGP, i dubbi del paddock sull’inizio ad Austin

La MotoGP dovrebbe prendere il via tra un mese ad Austin, ma il governo USA sta prestando maggiore attenzione all'Italia. Paolo Ciabatti e Pol Espargaró pessimisti.

MotoGP, Circuito di Austin

La MotoGP resta in attesa di conoscere la prima nazione ospitante. In teoria dovrebbe essere Austin il primo circuito del 2020, ma regna un certo pessimismo. Negli States i casi di coronavirus salgono lentamente e arrivano a quota 160 e 11 morti. Ma difficile fare previsioni da qui al 5 aprile, con il rischio di rivedersi chiudere i confini anche pochi giorni prima della gara. Dorna sta lavorando per evitare un Qatar-bis. Carmelo Ezpeleta non ha un ruolo semplice in questo momento, dovendosi adattare in tempo reale alle decisioni dei vari governi in materia di coronavirus.

CIABATTI ED ESPARGARO PESSIMISTI

Dove verranno spedite le casse attualmente presenti sul circuito di Losail? Regna una certa sfiducia sul Texas. “Al momento è molto difficile valutare se il Gran Premio delle Americhe può aver luogo” ha dichiarato Paolo Ciabatti. “Nessuno può prevedere cosa accadrà negli Stati Uniti. Dobbiamo essere pronti per viaggiare in Texas. Ma non possiamo certo pianificare questo in due settimane“. L’Argentina ha dato il suo via libera a priori, qui si conta un solo caso di persona infetta. “L’Argentina sembra molto sicura – ha aggiunto il d.s. di Ducati Corse -. Ma non possiamo fare calcoli. Anche lì, dobbiamo aspettare. Perché tutto sembrava essere sotto controllo in Italia prima del test del Qatar. Quando siamo tornati dopo cinque giorni, la situazione era completamente diversa“.

I virus non conoscono confini nazionali, in breve possono propagarsi a macchia d’olio, anche in base ai cambiamenti climatici. Pol Espargaró sottolinea le difficoltà nell’approdare ad Austin. “Non sono uno dei più ottimisti, perché gli Stati Uniti sono molto più severi del Qatar e della Thailandia in termini di misure precauzionali. Molte cose dovranno cambiare in tutto il mondo. Vedremo, perché alla fine dipende dagli eventi“. Intanto il governo americano sconsiglia ai propri cittadini di recarsi in quelle regioni d’Italia maggiormente colpite dal coronavirus (Lombardia e Veneto). Il vicepresidente Mike Pence ha già annunciato che tutti i voli provenienti dall’Italia e dalla Corea del Sud saranno esaminati all’arrivo negli States.

 

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