12 Marzo 2020

MotoGP, Honda lavora in pista per Marc Marquez

Honda dovrebbe partecipare al test privato MotoGP a Jerez dal 18 al 20 marzo con Stefan Bradl. I tecnici HRC al lavoro sulla guidabilità della RC213V

MotoGP, Marc Marquez

Honda parteciperà al test MotoGP di Jerez dal 18 al 20 marzo salvo smentite nelle prossime ore. In pista Stefan Bradl, mentre Marc Marquez e suo fratello Alex proseguono la preparazione. Con i tempi dell’emergenza coronavirus che impongono uno stop forzato di altri due mesi, HRC potrebbe giocarsi la prima delle cinque giornate a disposizione. Troppe le lacune riscontrate nei test invernali sulla RC213V, costringendo il Cabroncito a fare dei passi indietro nell’ultima giornata in pista a Losail.

In due mesi gli ingegneri potrebbero studiare molti dettagli, non solo l’abbinamento motore+telaio 2020. A cominciare dal sistema holeshot che potrebbe dare manforte in partenza e in percorrenza di curva. L’obiettivo primario è migliorare il feeling con l’avantreno della Honda, tallone d’Achille sottolineato anche da Cal Crutchlow durante l’inverno. Finora Suzuki, KTM e Aprilia hanno dato forfait al test di Jerez, Honda invece no fino a questo momento. Nonostante tre tecnici italiani non potranno prendervi parte, nonostante la Spagna conti oltre duemila casi Covid 19, il colosso giapponese sembra intenzionato ad andare avanti.

HRC AL LAVORO SUL TELAIO

Marc Marquez ha dovuto prendere in prestito una moto 2019 per fare dei confronti su telaio, motore e aerodinamica. Ed è proprio il telaio che resta al centro dell’attenzione dei tecnici HRC. Una componente ancora in divenire nel corso del 2020, chiave imprescindibile per rendere la Honda più agile in percorrenza in curva. LCR-Honda non parteciperà a questo test perché il materiale Honda resta ancora fermo a Doha in attesa di conoscere la prima destinazione della stagione MotoGP 2020.

Il fenomeno di Cervera sembrava comunque ottimista alla fine dei test IRTA. Ma occorre un lavoro sui dati raccolti da parte di Stefan Bradl per avere le idee più chiare. “Ad essere onesti, il primo giorno ero piuttosto preoccupato per la situazione. Ero preoccupato sia dal punto di vista fisico che tecnico. Ma abbiamo fatto un grande passo, abbiamo capito molte cose e abbiamo visto dal ritmo e dal tempo sul giro che tutto era più facile, anche meno faticosa da un punto di vista fisico“.

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