29 Novembre 2020

MotoGP, Hofmann: “Valentino Rossi al di sopra dei risultati”

Valentino Rossi incassa la peggior stagione MotoGP in carriera. Ma secondo Alex Hofmann una leggenda è "al di sopra di tutte le cose".

Valentino Rossi, MotoGP Portimao 2020

La stagione MotoGP 2020 ha portato più dolori che gioie a Valentino Rossi, ma poco contano i risultati quando si parla di leggende. Esordio sfortunato a Jerez per la rottura del motore, seguito dal primo e unico podio dell’anno sul medesimo tracciato. Dopo di che ha combattuto nel gruppo di testa solo nel primo round di Misano, quando è stato beffardamente superato all’ultima curva da Joan Mir che gli ha negato il terzo posto.

Non ci sono stati altri momenti salienti. Ma solo una serie di errori ed eventi sfortunati che costringono il Dottore a refertare la peggior stagione mondiale in carriera con un 15° posto e 66 punti. La sua ultima vittoria risale ad Assen 2017 e questo potrebbe pesare non poco nelle scelte di Petronas SRT, quando sarà il momento di rinnovare ulteriormente il contratto. Dalla sua Valentino Rossi può vantare un gran colpo di grazia quando in Austria si è visto sfiorare dalle moto di Zarco e Morbidelli. A mettere una ciliegina amara sulla torta ci ha poi pensato il Covid, quando alla vigilia di Aragon il 41enne è risultato positivo, costretto a saltare il doppio appuntamento e ritornando in extremis a Valencia. “All’inizio del campionato non mi aspettavo che la situazione Covid potesse influenzare così tanto il Mondiale“.

Quale destino per il Dottore?

Può un finale di carriera sottotono intaccare il personaggio di Valentino Rossi? Innanzitutto c’è almeno un’altra stagione MotoGP da disputare con i colori Petronas. Ma quando parliamo di idoli acclamati su ampia scala (un po’ in stile Diego Maradona…) nulla può macchiare la sua carriera. “E’ al di sopra di ogni cosa“, commenta l’ex pilota Alex Hofmann a Servus-TV. Il riscatto è ancora possibile e nella squadra Yamaha satellite potrebbe trovare nuovi stimoli e il giusto ambiente per chiudere alla grande. “Forse là troverà di nuovo il fuoco per arrivare al podio“. Il sogno nel cassetto resta il decimo titolo iridato, probabilmente resterà chiuso al suo interno, “ma se tutto va bene può ancora puntare alla vittoria“.

Non si tratta di ridimensionare gli obiettivi, bensì di fare i conti con la realtà e l’età. Il 2021 potrebbe essere l’anno dei saluti per Valentino Rossi o, meglio, dell’arrivederci. Perché in cantiere c’è un suo team VR46 e milioni di fan non desiderano altro che averlo nel paddock. “Possiamo solo sperare che tra due anni avrà preso completamente il controllo del team MotoGP e che lo avremo sul posto come team manager. Lui appartiene al paddock – conclude Hofmann -. Milioni di persone in tutto il mondo vogliono continuare a vederlo lì“.

Foto:: Instagram @yamahamotogp

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6 commenti

  1. fzanellat_12215005 ha detto:

    Certo,detto da Hofmann che non saliva sul podio nemmeno se avessero corso in 4.
    Rossi ha sicuramente dato tanto, ma non lo si
    può sempre celebrare anche quando cade.
    Di errori ne ha fatti più negli ultimi 3 anni che
    nei precedenti 15.
    Sono sotto gli occhi di tutti e non bisogna far
    finta che possa ancora vincere qualcosa.

    • Max75BA ha detto:

      …si fosse ritirato nel 2018, sarebbe stato l’ideale…però con il senno del poi è facile dirlo!! mette tristezza il passaggio nel team non ufficiale (era inevitabile…), la stagione non è stata positiva, un misto di sfortuna ed errori, senza alcun dubbio il podio ottenuto è un grandissimo risultato che potrà replicare nella prossima stagione, per le gioie che ha regalato ai suoi tifosi italiani e non, Lui può ritirarsi quando gli pare e piace e si meriterà una degna celebrazione.

      • fzanellat_12215005 ha detto:

        Il podio di Rossi è stato fortunoso per la rottura del motore di Bagnaia che era 3°.
        Nel 2016 aveva ottenuto 11 podi( gran risultato),
        negli ultimi 3 anni 7 podi( 3 nel 2019-2020).
        Sono dati mediocri che Ago non avrebbe mai
        accettato da vincente.

      • Max75BA ha detto:

        …un classe 79 che nelle sue 24 stagioni è andato sempre a podio e solo in 5 stagioni non ha vinto un gp, gode da matti nel far il suo mestiere…e si pone in sfida con le nuove generazioni, tra cui anche alcuni suoi “allievi” senza provare nessun imbarazzo…vuol dire avere una personalità da vincente, sia il Valentino delle 125 cc sia il Valentino degli ultimi tre anni per me sono uno spettacolo!!! sono incredibili.

      • fzanellat_12215005 ha detto:

        Ancora la storia della passione? Gli unici a correre per passione sono i piloti di TT che rischiano con pochi
        soldi per l’amore delle corse.
        Quelli dei gp amano i soldi e sono diventate delle
        star tipo Hollywood e molto meno umili di un tempo.
        Sono dati di fatto,basta andare in circuito per
        rendersene conto.

  2. More_Pills ha detto:

    Alla fine ognuno è libero di fare ciò che vuole. Chiaro che i tifosi sperano almeno nel podio ma le moto sono completamente diverse ora, lui ha 41 anni..purtroppo siamo stati abituati a vederlo vincere o lottare per farlo. I tempi cambiano e gli anni passano. Se ami uno sport e lo pratichi da una vita, anche se non vinci ma ti diverti, perché dovresti smettere? Uno può dire “per soldi” certo, ma con quei soldi ha fondato anche la vr46 che da spazio a giovani talenti italiani. Vi pare poco? Ha fatto un gran lavoro come pilota e lo sta’ facendo anche come menager.