2 Marzo 2022

MotoGP, guerra in Ucraina: i primi messaggi dal paddock

La stagione MotoGP 2022 prende il via con una nota di tristezza a causa della guerra in Ucraina. I primi messaggi da Joan Mir e Marc Marquez.

MotoGP, Joan Mir

Il mondo dello sport si mobilita contro la guerra in Ucraina, non poteva esserci cornice peggiore per l’inizio di questa stagione MotoGP che si preannuncia emozionante e combattuta come non mai. Il primo round andrà in scena in Qatar, nel 2022 non sono previsti Gran Premi in Russia (fino allo scorso anno indicato come tappa di riserva), ma restare indifferenti sarà impossibile. Nel paddock si lavora con un nodo in gola e nel week-end di gara ci aspettiamo un coro unanime e di solidarietà contro il bagno di sangue che sta sconvolgendo il mondo intero.

Gli appelli di Mir e Marquez

Fra i primi ad esprimere un commento sul delicato tema c’è il campione della Suzuki, Joan Mir, dalle colonne dello spagnolo ‘AS’. La speranza del maiorchino è che si possano deporre quanto prima le armi non solo in territorio ucraino, ma in tutto il pianeta. “La verità è che non ho conoscenze o argomenti che mi permettano di capire perché si è verificato questo conflitto o di esprimere un’opinione in merito. Ma posso dire che la guerra non è il modo migliore per risolvere qualsiasi conflitto o problema tra territori o paesi. La guerra è orribile e provoca danni terribili alla popolazione civile e molte persone innocenti muoiono, compresi molti bambini che non lo meritano. E non mi riferisco solo alla guerra in Europa, ma a qualsiasi guerra sul nostro pianeta, come è successo in Siria, Afghanistan o in molti paesi dell’Africa o dell’America. A tutti loro direi: basta guerra“.

Significative anche le parole del pluricampione MotoGP Marc Marquez, reduce da un inverno difficile sia dal punto di vista mentale che fisico. Dopo l’emergenza Covid-19, che ha riguardato il Motomondiale da vicino con severe restrizioni che hanno cambiato diverse consuetudini, adesso c’è lo spettro della guerra che incombe sul mondo intero. “Sì, sono consapevole di tutto ciò che accade nel mondo e penso che questo sia ora l’obiettivo più importante. Abbiamo superato il Coronavirus, che ora penso sia in secondo piano, e questo (dell’Ucraina, ndr) è l’obiettivo principale a livello mondiale. Ci auguriamo che venga risolto il prima possibile, perché può interessare noi e il mondo in tutti gli aspetti“.

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