18 Novembre 2021

MotoGP, Gigi Dall’Igna: la Ducati Desmosedici ha ancora un punto debole

Ducati ha messo a segno 24 podi e 7 vittorie nella stagione MotoGP 2021. Desmosedici GP in costante crescita, ma resta un'area su cui migliorare.

MotoGP, Pecco Bagnaia e Jack Miller

Giornata di test MotoGP a Jerez e gli occhi saranno puntati sulla Ducati Desmosedici. Da anni ormai il team di Gigi Dall’Igna sta facendo scuola nell’innovazione tecnologica dei prototipi, soprattutto con l’aerodinamica. Quindi si guarderà al box della Rossa con una certa curiosità, anche se solo a Sepang vedremo le principali novità sulla GP22. Nei giorni scorsi il collaudatore Michele Pirro ha annunciato che Valentino Rossi proverà la Ducati GP, ma il Direttore Generale smentisce che ci siano stati colloqui in merito. Né sarà possibile avere Casey Stoner ai box in qualità di coach.

Curva step by step

A Borgo Panigale non hanno centrato il titolo piloti, ma si riconferma miglior costruttore della MotoGP. E i numeri del 2021 parlano chiaro: 24 podi con cinque piloti diversi, 7 vittorie, Mondiale costruttori e per team, Pecco Bagnaia vicecampione, tris a Valencia. Ducati competitiva in gara e sul giro secco: nelle 18 gare almeno una Ducati è sempre stata in prima fila. Merito anche dell’arrivo di Gigi Dall’Igna alla fine del 2013: “All’inizio la Ducati non era così competitiva. Anno dopo anno abbiamo migliorato le nostre prestazioni e siamo soddisfatti di questa stagione“.

Dal test di Jerez vedremo ben otto Ducati in pista. Questo dovrebbe consentire di rendere ancora più versatile la Desmosedici e dare ulteriore accelerazione allo sviluppo. Fino a un anno fa la Rossa faticava a centro curva, un chiodo fisso su cui martellava costantemente Andrea Dovizioso. “La percorrenza di curva della Ducati è stato un problema quando sono arrivato in Ducati. Passo dopo passo penso che ogni anno abbiamo migliorato un po’ la moto. Forse nell’ultimo anno abbiamo colmato di più il gap rispetto ai precedenti. Tuttavia, abbiamo qualche mancanza di prestazioni in alcuni punti e in alcune aree. Ad esempio, nell’ingresso delle curve veloci abbiamo avuto qualche problema quest’anno. Ad esempio ad Assen. E anche in Qatar“.

La pandemia Covid-19 ha spinto a lavorare con i motori congelati e limitando i pacchetti aerodinamici. Questo non si è tradotto in un super investimento sul telaio. E buona parte del merito va sicuramente ai piloti. “Il motore ha i suoi specialisti, il telaio ne ha altri“, ha precisato Dall’Igna. “Abbiamo semplicemente sviluppato la nostra moto in modo corretto e onestamente sono convinto che anche i nostri piloti siano stati davvero fantastici durante questa stagione“.

Pilota italiano su moto italiana

Pecco Bagnaia sembra una garanzia dopo le quattro vittorie conseguite nel finale del Mondiale MotoGP. “Pecco è un pilota che migliora di anno in anno e, quando pensi di aver raggiunto un livello davvero alto, fa un altro passo avanti“. L’altro pallino dei vertici Ducati è Enea Bastianini: “Non so chi mi ha sorpreso di più onestamente. Enea non aveva la moto ufficiale. Doveva usare una moto 2019 perché questa è la realtà e anche con questa moto ha fatto delle gare brillanti come a Misano… Deve migliorare soprattutto nelle prove di venerdì e sabato e se può partire in una buona posizione durante la gara penso che farà parte del gioco la prossima stagione“.

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