22 Marzo 2020

MotoGP, Gigi Dall’Igna: “Congelare i motori saggia decisione”

Gigi Dall'Igna accoglie con favore la decisione di congelare lo sviluppo dei prototipi 2020 di MotoGP. "Honda continua a lavorare, Ducati invece è chiusa".

MotoGP, Gigi Dall'Igna

Dopo lo stop al campionato MotoGP per l’emergenza Coronavirus, Ducati ha chiuso gli stabilimenti. Gigi Dall’Igna accoglie con piacere la scelta della Dorna di congelare i motori e omologare l’Aero-pack entro mercoledì 25 marzo. “Credo che questa sia una decisione giustissima — ha detto il direttore generale a ‘La Gazzetta dello Sport’ —. Qui in Italia non possiamo lavorare, mentre in Giappone sicuramente lo stanno facendo. È stata una cosa di buonsenso, non ci voleva molto ad arrivarci, per evitare di creare una disparità troppo grande“.

HONDA-DUCATI SITUAZIONI DIVERSE

Il team di Borgo Panigale non ha mai taciuto il fatto che la Honda sia stata agevolata dall’interruzione della stagione MotoGP. “Con quello che sta succedendo in questo momento nel nostro mondo, Honda è stata sicuramente quella che ne ha beneficiato più di tutti – ha ribadito Gigi Dall’Igna –. Erano i più in difficoltà e anche i soli a non aver rinunciato al test di Jerez, prima che arrivasse lo stop dalle autorità spagnole“.

L’allarme sanitario viaggia a velocità differenti in Italia e in Giappone. Attualmente nel nostro Paese sono oltre 42.000 le persone contagiate, secondo i dati ufficiali. E dopo la Lombardia è proprio l’Emilia Romagna la seconda regione rossa. Qui i casi positivi al Coronavirus sono quasi settemila, 715 i decessi. In Giappone, invece, le persone infette sono un migliaio, solo 36 i morti. Anche se c’è il timore che le autorità stiano nascondendo i numeri reali nel disperato tentativo di salvare i Giochi Olimpici. Borgo Panigale, quindi, si trova nell’epicentro della zona rossa e anche il WDW è stato rimandato al 2021.

MOTOGP FERMA E MERCATO IN CRISI

Honda, invece, sta proseguendo il lavoro in fabbrica e anche in pista con i collaudatori. “Noi non stiamo lavorando ufficialmente da venerdì 13, c’erano un po’ di ultimi strascichi questa settimana per chiudere alcune attività. Per il resto – fa sapere Gigi Dall’Igna – tutta Ducati è chiusa per ferie. Io da casa più che qualche videoconferenza col board Ducati e persone del Motomondiale non ho fatto. In Qatar non si sono congelati i motori perché non essendo presenti non era possibile consegnare i manichini, ma questa è la soluzione più logica. Due settimane poi sono un tempo limitato, non mi aspetto che i rivali abbiamo fatto chissà che progressi“.

In attesa di conoscere la data del primo Gran Premio di MotoGP, i costruttori dovranno fare i conti anche con i numeri aziendali. Ducati è una piccola azienda rispetto ai colossi giapponesi e il drastico calo degli introiti potrebbe causare non pochi danni. “Questo, oltretutto, è il periodo dell’anno in cui si vendono più moto e con tutti i mercati fermi… Bloccare lo sviluppo non credo sia possibile, ma trovare un modo di spendere meno sarà doveroso. I team, soprattutto, ma anche le Case avranno delle difficoltà“.

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